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27/06/2025 - Etiopia - Apertura settore bancario a investitori stranieri

Etiopia - Apertura settore bancario a investitori stranieri

Addis Abeba – L’Etiopia ha ufficialmente aperto il proprio settore bancario alla partecipazione estera, con la pubblicazione di una direttiva della Banca nazionale (Nbe) che stabilisce i requisiti di licenza per banche e investitori internazionali interessati ad accedere a uno dei mercati finanziari più promettenti del continente.

L’annuncio, dato ieri dalla Nbe, segna l’ultimo passaggio normativo nel programma di liberalizzazione economica avviato nel 2018 dal primo ministro Abiy Ahmed. La direttiva consente per la prima volta nella storia recente del Paese l’ingresso di attori stranieri tramite filiali, joint venture, succursali o uffici di rappresentanza.

Come riportano i media locali, il provvedimento segue la recente approvazione della revisione del Banking Business Proclamation, che ha posto le basi legislative per l’apertura del comparto. Secondo la Banca centrale, la nuova direttiva è il risultato di un lungo processo di consultazione con stakeholder locali e internazionali.

“La Nbe è lieta di dichiarare ufficialmente aperto il settore bancario etiope alla partecipazione straniera. Le domande da parte di banche e investitori internazionali possono essere presentate sin da oggi”, si legge nella nota diffusa dall’istituto.

Fino ad ora, il settore bancario etiope era rimasto chiuso agli operatori esteri, in base a norme introdotte durante il regime socialista del Derg. Il comparto è dominato dalla Commercial Bank of Ethiopia, di proprietà statale, e da alcuni grandi gruppi privati come Awash Bank e Dashen Bank, operanti in un contesto protetto, con scarsa concorrenza e limitata innovazione.

La liberalizzazione dovrebbe attrarre istituti regionali e globali, che in passato avevano manifestato interesse per il mercato etiope, ma erano frenati dall’incertezza normativa. La direttiva prevede diverse modalità di ingresso, tra cui l’apertura di filiali controllate al 100% e uffici di rappresentanza, che per la prima volta saranno soggetti alla supervisione della Nbe.

Le autorità ritengono che l’apertura del settore bancario potrà rafforzare l’intermediazione finanziaria, migliorare la qualità dei servizi e facilitare la mobilitazione di capitali a lungo termine. L’inclusione bancaria nel Paese resta tra le più basse dell’Africa, con ampie fasce della popolazione escluse dal sistema formale.

Il provvedimento si inserisce in un quadro più ampio di riforme macroeconomiche, che comprendono la liberalizzazione del cambio, la privatizzazione di asset statali e trattative in corso con il Fondo monetario internazionale (Fmi). Nel luglio 2024, il birr è stato lasciato fluttuare più liberamente, con una svalutazione significativa che ha avvicinato il tasso di cambio al valore di mercato, condizione chiave per ottenere nuovi finanziamenti dal Fmi.

La direttiva rappresenta un passaggio cruciale verso la modernizzazione dell’architettura finanziaria etiope. Tuttavia, gli osservatori mettono in guardia dai rischi legati all’attuazione. «La chiarezza normativa è un primo passo fondamentale, ma gli investitori valuteranno con attenzione l’applicazione concreta delle regole, in particolare per quanto riguarda i controlli sui capitali, il rimpatrio dei profitti e la capacità di vigilanza», ha dichiarato un banchiere con sede ad Addis Abeba.

Nei prossimi mesi l’attenzione si concentrerà sulle prime richieste di licenza. Banche regionali provenienti da Kenya, Nigeria e Paesi del Golfo sono ritenute i candidati più probabili, forti dell’esperienza maturata in altri mercati africani in fase di apertura.

Notizia segnalata da
Internationalia - www.internationalia.org