Nairobi – Il ministero dell’Agricoltura del Kenya ha annunciato una nuova raccomandazione politica, che consentirà a tutte le 142 fabbriche di tè del Paese di vendere la merce direttamente sul mercato internazionale. Lo ha annunciato Mutahi Kagwe, segretario di gabinetto del ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo del bestiame, secondo cui il cambiamento di politica elimina gli intermediari e migliora significativamente i margini di profitto dei coltivatori di tè.

“Vogliamo garantire rendimenti migliori agli agricoltori, rafforzare la governance nel sottosettore del tè e promuovere la trasparenza nelle piccole fabbriche di tè”, ha affermato Kagwe a Nyeri, nel Kenya centrale, affermando che l’iniziativa rafforza le strategie di marketing del Kenya volte ad aumentare i guadagni dei piccoli coltivatori di tè, intensificando al contempo gli sforzi per penetrare nei mercati internazionali emergenti.

“Presto guiderò una delegazione di alto livello che includerà il Tea Board of Kenya (Tbk), la Kenya Tea Development Agency e l’East African Tea Trade Association (Eatta) in destinazioni chiave come Cina, India, Russia e Medio Oriente per promuovere il tè del Kenya”, ha aggiunto Kagwe.

Inoltre a giugno sarà lanciata un’asta ortodossa del tè all’interno dell’Integrated Tea Trading System, che sarà gestita da Eatta in collaborazione con Tbk. L’iniziativa è vista come passo importante verso la rivitalizzazione dell’industria del tè in Kenya, rafforzando i canali di distribuzione e sostenendo il passaggio dai tradizionali tè tagliati, strappati e arricciati (Ctc) a tè ortodossi più sostenibili e di qualità superiore.

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