Dar es Salaam – Il vicepresidente della Tanzania Philip Mpango ha esortato i Paesi africani a guidare gli investimenti nello sfruttamento delle risorse geotermiche e ad accelerare la transizione dai costosi combustibili fossili.

Inaugurando la decima Conferenza geotermica africana sulla Rift Valley (Argeo-C10), che si è svolta nella città portuale di Dar es Salaam, Mpango ha esortato i paesi africani a ideare e intraprendere programmi regionali di esplorazione geotermica: “A differenza dei combustibili fossili, che comportano elevate emissioni di anidride carbonica, l’energia geotermica è una fonte pulita e sostenibile e ha il potenziale per ridurre significativamente la nostra dipendenza dagli idrocarburi”. Mpango ha detto anche che il mondo sta affrontando una carenza critica di approvvigionamento energetico e il costo alle stelle dei combustibili fossili, citando il rapporto del 2024 del World energy outlook e dicendo che le proiezioni per la domanda globale di elettricità sono pari a 2.200 terawattora entro il 2035, paventando un’imminente carenza energetica globale.

A questo proposito, ha detto, il governo della Tanzania ha deciso di accelerare lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia geotermica già 10 anni fa, istituendo la Tanzania geothermal development company, società pubblica incaricata di supervisionare lo sviluppo geotermico nel Paese, migliorando la sicurezza energetica, espandendo l’accesso all’energia e proteggendo al contempo l’ambiente. Mpango ha detto che la Tanzania ha completato le fasi iniziali di esplorazione delle risorse geotermiche in cinque siti lungo la Rift Valley e ha iniziato le trivellazioni in uno dei siti, situato presso il lago Ngozi nel braccio occidentale della Rift Valley, per confermarne la disponibilità.

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