Yerevan – L’Armenia ha in programma di costruire una nuova centrale nucleare prima che quella attuale termini il suo ciclo di vita nel 2036. Lo ha affermato il ministro armeno dell’Amministrazione territoriale e delle Infrastrutture Gnel Sanosyan, precisando che la nuova centrale avrà una capacità di 400-600 MW e sarà opportunamente dimensionata per evitare di dominare il sistema energetico del Paese.

“Il sistema energetico del nostro Paese non si basa troppo su una singola fonte. Questo ci ha portato alla chiara conclusione che si dovrebbe costruire una nuova centrale nucleare. L’Armenia consuma 800-1000 Mw di elettricità e se dovessimo costruire una centrale nucleare da 1000-1200 MW, l’intero sistema energetico ne diventerebbe dipendente, il che ha sia aspetti positivi che negativi”, ha sottolineato Sanosyan, evocando la composizione del mix energetico armeno: circa il 40% dell’elettricità del Paese è generata da centrali nucleari, circa il 30% da centrali termoelettriche (Chp), circa il 20% da centrali idroelettriche e circa il 10% da centrali solari.

“Non solo soddisfiamo le nostre esigenze energetiche, ma siamo anche un Paese esportatore di elettricità e puntiamo ad aumentare il volume di queste esportazioni. In particolare, con l’Iran vengono costruite grandi linee di trasmissione di energia, il che aumenterà la capacità di esportare elettricità in Iran. Inoltre, abbiamo un accordo reciprocamente vantaggioso con l’Iran, in base al quale il gas iraniano importato in Armenia viene convertito in elettricità e poi esportato di nuovo in Iran”, ha spiegato il ministro.

A proposito della quota delle rinnovabili, Sanosyan ha osservato che il contributo del 10% dell’energia solare è un risultato incoraggiante, rispetto allo zero o all’uno percento di solo pochi anni fa. Ha anche sottolineato che il governo continua a incoraggiare l’espansione degli impianti di energia solare e ha osservato che diversi promettenti progetti di energia eolica sono attualmente in corso.

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