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16/09/2024 - Ruanda - Nuovo codice che prepara il terreno per boom minerario

Ruanda - Nuovo codice che prepara il terreno per boom minerario

Kigali – L’industria mineraria del Ruanda è da tempo un pilastro della sua crescita economica, come testimoniato dagli oltre 1,1 miliardi di dollari generati dal settore nel 2023, in aumento rispetto ai 772 milioni di $ del 2022. Tuttavia, le autorità locali sembrano aver ben capito che il successo economico derivato da una forte domanda di minerali essenziali non dipende solo dalle tendenze del mercato globale ma richiede bensì un solido quadro legale e normativo in grado di supportare pratiche minerarie responsabili, limitare le attività illegali e promuovere la fiducia degli investitori. Questo il cuore di un approfondimento dedicato dal quotidiano ruandese New Times alla nuova legge mineraria entrata in vigore lo scorso 24 luglio, proprio con l’obiettivo di affrontare le principali lacune lasciate dal codice minerario del 2018, tra cui l’inadeguatezza delle sanzioni per l’attività mineraria illegale e il commercio di minerali.

Se in precedenza, questi reati erano considerati di lieve entità, con pene detentive inferiori a sei mesi e multe inferiori a circa 680 euro, la nuova legge rappresenta un cambio di paradigma, osserva il quotidiano. Reati come l’estrazione illegale ora comportano pene fino a cinque anni di carcere e multe fino a circa 55.000 euro, mentre il commercio illegale di minerali potrebbe portare a pene detentive fino a dieci anni e multe fino a 102.000 euro. Questo aumento delle sanzioni segnala l’impegno del governo ruandese a sradicare le attività illegali nel settore. Anche il possesso di minerali estratti illegalmente e il consentire attività minerarie non autorizzate sulla propria terra ora comportano anche gravi conseguenze, tra cui fino a tre anni di carcere e multe fino a circa 55.000 euro.

Inoltre, la nuova legge conferisce al governo il diritto di sciogliere le aziende ritenute colpevoli di attività minerarie illegali. Una disposizione mirata a spingere le aziende minerarie verso pratiche responsabili o ad affrontare gravi conseguenze.

La legge introduce anche disposizioni sui “minerali critici” – minerali vitali per la transizione globale, le tecnologie moderne come batterie, sistemi di energia rinnovabile ed elettronica – i cui diritti esclusivi vengono concessi al governo. Questa mossa garantisce che il Ruanda possa proteggere i suoi interessi nazionali mentre naviga in un mercato globale sempre più competitivo. Inoltre, la nuova legge rafforza la capacità del governo di acquisire azioni nelle operazioni minerarie e introduce disposizioni che consentono il free carry interest in determinati casi. Ciò significa che il governo potrebbe, in circostanze specifiche, possedere una quota nelle operazioni minerarie senza dover investire in anticipo.

La legge sottolinea inoltre la responsabilità sociale e ambientale, imponendo il rispetto dei principi di welfare sociale, protezione ambientale e uguaglianza di genere. Queste aggiunte allineano il settore minerario del Ruanda alle migliori pratiche globali, assicurando che la sua crescita non avvenga a spese delle comunità locali o dell’ambiente. Anche il nuovo requisito di elaborare le licenze minerarie tramite un centro unico è destinato a semplificare il processo di licenza, aumentando l’efficienza e la trasparenza.

Notizia segnalata da
Internationalia - www.internationalia.org