Amman – La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha firmato un accordo con il ministero della Pianificazione e della cooperazione internazionale per utilizzare le sovvenzioni dell’Unione europea affinché l’autorità idrica della Giordania possa modernizzare e migliorare il settore della gestione dell’acqua e delle acque reflue. L’intesa è stata firmata alla presenza del presidente della Bers, Odile Renaud-Basso, del ministro della Pianificazione e della cooperazione internazionale, Zeina Toukan, del ministro dell’Acqua e dell’irrigazione, Mohamed Al Najjar e dell’ambasciatore dell’Ue in Giordania, Maria Hadjitheodosiou.

L’ Unione europea cofinanzierà con 30 milioni di euro un prestito di 41,3 milioni di euro della Bers per la costruzione di un impianto di trattamento delle acque reflue greenfield ad al-Ghabawi, alla periferia della capitale, Amman. La nuova struttura sostituirà quella esistente ad Ain Ghazal. Il nuovo impianto tratterà le acque da aree di Amman che non sono collegate alla rete fognaria. Ciò contribuirà a eliminare gli odori, l’inquinamento acustico e i problemi di traffico dovuti ai movimenti dei camion delle fosse settiche intorno all’attuale struttura di Ain Ghazal.

La Giordania è uno dei Paesi più poveri del mondo in termini di risorse idriche e le condizioni climatiche secche hanno creato gravi carenze d’acqua. E con la popolazione che continua a crescere rapidamente, accanto all’afflusso di 1,3 milioni di siriani che vivono al di fuori dei campi profughi, c’è uno stress senza precedenti sulle infrastrutture esistenti e sulle capacità municipali.

Il nuovo impianto di trattamento delle acque reflue avrà una capacità di 22.500 metri cubi al giorno, che non solo sostituirà l’impianto esistente, ma fornirà anche migliori servizi idrici e fognari nei comuni del nord, dove i servizi sono carenti in termini di capacità e qualità.

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