Maputo – Eni Rovuma Basin cerca partner per la realizzazione, in Mozambico, di un complesso agroindustriale per l’estrazione di bio-olio da diversi input agricoli e di un impianto per la produzione di carbone ecologico, come sottoprodotto. È quanto si apprende da una recente gara pubblica internazionale indetta dalla multinazionale italiana e rivolta alle imprese appaltatrici per la fornitura di servizi di ingegneria, acquisizione, trasporto, costruzione, installazione, commissioning, start-up e performance testing dei suddetti impianti.

In una nota, Eni non quantifica i costi coinvolti. Tuttavia, afferma che l’impianto di estrazione del petrolio dovrebbe essere realizzato entro la fine dell’anno mentre l’impianto ecologico a carbone sarà completato solo nel 2024. Nel suddetto accordo viene istituita una piattaforma di lavoro comune finalizzata alla cooperazione e allo sviluppo di progetti agricoli, con maggiore attenzione alle aree considerate non competitive con la produzione alimentare, e tenendo conto della conservazione delle foreste e degli ecosistemi naturali. Le parti non hanno, tuttavia, fornito dettagli sui costi del progetto e sulla sua tempistica, limitandosi ad informare che la prima fase sarà dedicata ad uno studio di fattibilità.

Nel marzo dello scorso anno, la società italiana Eni e il governo del Mozambico hanno chiuso un accordo per lo sviluppo di un progetto di biocarburante, utilizzando materia prima prodotta da piccoli agricoltori nazionali.

I dati ufficiali mostrano che, complessivamente, in Mozambico vengono prodotte annualmente circa 400.000 tonnellate di semi oleosi, con prevalenza di sesamo, arachidi, soia, cotone, ricino e girasole, un potenziale che la multinazionale italiana intende capitalizzare.

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