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01/07/2022 - PREVISIONI MACROECONOMICHE

PREVISIONI MACROECONOMICHE

La revisione al rialzo delle previsioni di crescita del PIL nel corrente anno, rispetto alla precedente proiezione del 2,5-4,5%, è in buona parte attribuibile secondo la Banca Centrale di Ungheria al previsto aumento dei consumi delle famiglie, attualmente stimato all'8%, sospinto dalla crescita media dei redditi di circa 16 punti percentuali, superiore al precedente dato di primavera (+11%).

Rispetto a marzo scorso, la Banca Centrale ha alzato significativamente anche le prospettive di inflazione dal 7,5-9,8% all’11-12,6% per l’anno in corso ed ha portato il tasso per il 2023 dal 3,3-5,0% al 6,8-9,2%.

Secondo le previsioni, il tasso di inflazione dovrebbe raggiungere il suo massimale nell'autunno prossimo, per poi calare gradualmente fino ad allinearsi entro il primo trimestre 2024 al tasso del 3% stabilito della Banca Centrale. Al riguardo, sono attesi entro fine anno aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari, dei prezzi alla produzione dell’industria, mentre i costi delle materie prime e dell'energia sarebbero già prossimi al picco.

Quanto al mercato del lavoro, attualmente caratterizzato da un alto tasso di impiego e da una rapida crescita delle retribuzioni, per il 2022 è atteso un aumento attorno all’1% del numero degli occupati. Secondo la Banca Centrale il tasso di disoccupazione stimato al 3,5% per il corrente anno non dovrebbe subire variazioni nel prossimo biennio.

Secondo le stime preliminari, il deficit strutturale dovrebbe attestarsi al 4,9% del PIL nel 2022, mentre nel biennio 2023-2024 è previsto un disavanzo del 3,5 e 2,5%. In relazione al debito pubblico, la crescita del prodotto e il calo del deficit di bilancio dovrebbero comportare nel 2022 una diminuzione dal 76,6% al di sotto del 75%. Sono altresì previsti nei prossimi anni ulteriori cali del debito di circa il 2,5% in rapporto al prodotto.

La Banca Centrale prevede infine che nel 2022 il deficit delle partite correnti salga temporaneamente al 6%. Ad incidere sul dato, con riferimento alla bilancia commerciale, gli effetti derivanti dal deterioramento delle ragioni di scambio causato dai prezzi dei beni energetici importati, il rallentamento degli scambi sui mercati esteri e l’aumento delle importazioni legate alla forte ripresa domanda interna. Tuttavia, con la progressiva normalizzazione del contesto economico globale, considerato l’incremento delle capacità di esportazione raggiunto dal Paese in questi ultimi anni, la Banca Centrale prevede nel periodo 2023-2024 un rapido miglioramento del saldo del conto di parte corrente.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - UNGHERIA