Il gruppo energetico Eni e il governo di Kigali hanno firmato un memorandum d’intesa per identificare opportunità congiunte negli ambiti dell’economia circolare, dell’agricoltura e dell’ecosistema forestale, dell’innovazione e delle digital information technology.

Stando a quanto precisato dall’azienda italiana in un comunicato, le parti valuteranno la fattibilità di progetti di economia circolare incentrati sulla raccolta dell’olio da cucina esausto e degli oli di scarto, oltre che sulla valorizzazione e il riciclo nella gestione dei rifiuti.

Altro ambito di interesse sarà l’agricoltura, con riferimento alla produzione di bio-feedstock e alla loro trasformazione in prodotti decarbonizzati, così come l’ecosistema forestale, con iniziative per la conservazione delle foreste e la generazione di crediti di carbonio. Infine, altri settori di cooperazione saranno l’innovazione e le digital information technology indirizzate all’economia circolare, all’agricoltura, all’ecosistema forestale, all’energia off-grid e ad altre aree di business, come la sostenibilità, la salute, la sicurezza e l’ambiente.

“Grazie al memorandum di intesa, svilupperemo una solida roadmap per realizzare la transizione energetica in settori in cui sia Eni che il Rwanda sono all’avanguardia. Il modello di business che intendiamo implementare in Rwanda si concentra sulla creazione di valore nel lungo termine per tutti gli stakeholder, combinando la sostenibilità economica, finanziaria e ambientale, per migliorare la qualità della vita delle comunità e favorire lo sviluppo del Paese in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite”, ha commentato Luigi Ciarrocchi, Direttore CCUS, Forestry e Agro-Feedstock di Eni.

Da parte sua, Clare Akamanzsi, amministratore delegato del Rwanda Development Board, ha dichiarato che la partnership con Eni sosterrà l’impegno del governo per “garantire uno sviluppo sostenibile, che è fondamentale per le generazioni presenti e future”.

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