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12/05/2021 - COMMISSIONE EUROPEA PREVISIONI ECONOMICHE DI PRIMAVERA

COMMISSIONE EUROPEA PREVISIONI ECONOMICHE DI PRIMAVERA

L’allentamento delle restrizioni dovrebbe determinare, a decorrere dal secondo trimestre del 2021, la ripresa di una buona parte delle attività legate ai servizi e sospingere l'economia.

Nel periodo di riferimento, la Commissione prevede una ripresa dei consumi delle famiglie, in linea con la crescita del reddito reale che dovrebbe aumentare per via del miglioramento del mercato del lavoro, della graduale reintroduzione della tredicesima mensilità pensionistica e l’esenzione dell'imposta sul reddito per i dipendenti di età inferiore ai 25 anni prevista all’inizio del prossimo anno. Gli investimenti privati saranno sostenuti anche dagli aiuti governativi alle imprese. Gli investimenti pubblici dovrebbero attestarsi attorno al 6,5% del PIL, grazie al sostegno finanziario europeo per il piano di ripresa e resilienza. La ripresa della domanda estera dovrebbe beneficiare, secondo le previsioni, le esportazioni di beni e servizi ungheresi.

Secondo le previsioni della Commissione il tasso di inflazione (HICP) pari nel 2020 al 3,4%, crescerà nel 2021 al 4% per poi scendere al 3,2% nel 2022. La Commissione rileva inoltre che nel 2021 il tasso di disoccupazione si attesterà al 4,3% su livelli analoghi a quelli dello scorso anno, mentre per il 2022 è prevista una diminuzione al 3,8%.

Riguardo alla finanza pubblica, a causa dell’emergenza sanitaria e delle conseguenti misure adottate dal governo per contenerne l’impatto sull’economia, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche, a causa della forte crescita della spesa, ha raggiunto nel 2020 l'8,1% del PIL.

Secondo le previsioni, il disavanzo dovrebbe scendere al 6,8% del PIL nel corrente anno, sia per la prevista ripresa economica che per il taglio graduale della maggior parte delle misure anti-crisi varate dal governo. Sul livello di deficit pubblico 2021 dovrebbero gravare nuove misure che includono, oltre all'acquisto di vaccini, i previsti aumenti salariali per gli operatori sanitari, un programma di prestiti agevolati per le PMI, una riduzione temporanea dell'imposta locale sulle imprese, le agevolazioni alle famiglie con figli per l'acquisto e ristrutturazione delle abitazioni, la riduzione dell’aliquota IVA sulle case di nuova costruzione e la graduale reintroduzione della tredicesima mensilità pensionistica. Quanto al 2022, il disavanzo dovrebbe ulteriormente scendere al 4,5% del PIL in linea con il miglioramento del quadro macroeconomico. Le nuove misure fiscali attualmente previste riguardano la riduzione di 2 punti percentuali dei contributi sociali a carico dei datori di lavoro e l'esenzione dall'imposta sul reddito delle persone fisiche per i dipendenti di età inferiore ai 25 anni.

Per quanto concerne il debito pubblico attestatosi nel 2020 all'80,4% del PIL, la Commissione europea prevede per il biennio 2021-2022 una diminuzione ed un tasso rispettivamente pari al 78,6 ed al 77,1% del prodotto.

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Ambasciata d'Italia - UNGHERIA