Il governo degli Emirati Arabi Uniti ha confermato che le nuove regole che consentono la piena proprietà di società registrate nel Paese anche a cittadini stranieri entreranno in vigore dal primo giugno. Lo riferisce il quotidiano emiratino “The National”.  Le modifiche alle leggi sulla proprietà delle società commerciali, annunciate per la prima volta nel novembre dello scorso anno, eliminano l'obbligo per le società onshore di avere un azionista di maggioranza emiratino. Le modifiche hanno anche abolito la disposizione che imponeva la mediazione di un agente locale per avviare un’attività e la composizione di consigli di amministrazione a maggioranza emiratina. "La legge sulle società commerciali mira a rafforzare il vantaggio competitivo del Paese e fa parte degli sforzi del governo degli Emirati per facilitare le attività imprenditoriali", ha dichiarato il ministro dell’Economia, Abdulla bin Touq al Marri. Il ministro ha sottolineato che le modifiche alla legge rafforzeranno l’ingresso di investitori e imprenditori stranieri, incoraggiando inoltre il flusso di investimenti verso alcuni settori economici strategici. Le modifiche fanno parte di una serie di misure introdotte per rendere gli Emirati una destinazione più favorevole agli investimenti, che prevedono anche l'offerta di visti di dieci anni per investitori e la concessione della cittadinanza per le persone dotate di alte capacità e talento. Lo scorso 15 maggio, il vicepresidente e sovrano di Dubai, lo sceicco Mohammed bin Rashid al Maktoum, ha sottolineato come gli investimenti diretti esteri (Ide) negli Emirati Arabi Uniti siano cresciuti del 44 per cento lo scorso anno a 73 miliardi di dirham (20 miliardi di dollari) nonostante gli Ide siano diminuiti a livello globale del 42 per cento a seguito della pandemia di Covid-19.

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