Con l’obiettivo di ridurre a zero le emissioni di gas serra del Paese entro il 2050 il governo giapponese cambia rotta e dà la priorità all'uso dell'ammoniaca per la creazione di energia pulita. All’origine delle aspettative che potrebbero portare il Giappone a ridisegnare la propria strategia energetica e abbandonare il carbone - noto per le sue elevate emissioni di CO2 - il fatto che l'ammoniaca non emette anidride carbonica quando viene sottoposta a combustione.

Il potenziamento dell’industria che prevede l’utilizzo di ammoniaca come combustibile per la generazione di energia viene visto come uno degli argomenti prioritari del piano di "Strategia per una crescita verde" annunciato dal Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria alla fine del 2020. Entro il 2023 il Giappone intende introdurre nelle centrali termiche a carbone una tecnologia che prevede l’uso misto di carbone e ammoniaca come combustibile. Dal 2025 si partirebbe con un tasso di co-combustione dell’ammoniaca del 20%, per poi raggiungere, quando la riconversione degli impianti sarà completata intorno al 2040, un tasso del 100%.

Notizia segnalata da
Agenzia ICE