Oggi, un gruppo di 92 grandi aziende giapponesi - tra cui Sony Corp., Panasonic Corp., Nissan Motor Co., Fujifilm e Toshiba - ha esortato il governo a raddoppiare i parametri relativi alle energie rinnovabili fissati per il 2030, portandoli al 40 o 50% del totale elettrica utilizzata. 

Tre anni fa, il governo aveva fissato come obiettivo che entro il 2030 il Giappone producesse tra il 22% e il 24% della sua energia da fonti quali solare, eolica e altre fonti rinnovabili. Nel 2017, sul totale dell'energia utilizzata in Giappone, circa il 17% è provenuto da energie rinnovabili. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, nel 2019 il Giappone ha investito 16,5 miliardi di dollari nelle rinnovabili, diventando sì il quarto investitore mondiale del settore, ma restando ancora molto indietro rispetto a Cina, Stati Uniti ed Europa.  

Il Giappone è ancora fortemente dipendente dai combustibili fossili, soprattutto dopo che - in seguito al disastro di Fukushima del 2011 - le operazioni di tutti i suoi reattori nucleari sono state temporaneamente sospese. Da allora, un terzo della produzione totale di energia elettrica viene fornita dal carbone e quasi il 40% da impianti alimentati a GNL.

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Agenzia ICE