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11/08/2020 - MAROCCO. LEGGE DI BILANCIO CORRETTIVA 2020.

MAROCCO. LEGGE DI BILANCIO CORRETTIVA 2020.

È entrata in vigore lunedì la legge di bilancio correttiva, resasi necessaria alla luce delle mutate condizioni economiche -a livello globale e nazionale- generate dalla pandemia. Essa recepisce in maniera organica le varie disposizioni emergenziali adottate nei mesi scorsi e rimodula la spesa pubblica al fine di ammortizzare l’ondata recessiva e accompagnare la ripresa.

Il quadro economico di riferimento ipotizzato è cambiato radicalmente rispetto alla legge approvata lo scorso dicembre, con un tasso di crescita presunto di -5% (contro il +3,7% stimato alla fine dello scorso anno), un deficit di bilancio del 7,5% (molto più marcato rispetto al 3,5% inizialmente previsto), una produzione cerealicola di 30 milioni di quintali (in netta contrazione in confronto alle stime di dicembre scorso che prevedevano 70 milioni di quintali di raccolto nel 2020), il prezzo del gas butano di 290 USD/tonnellata (contro gli iniziali 350 USD) e una contrazione della domanda estera/esportazioni del 20%.

In questa nuova cornice macro-economica, gli obiettivi principali che il governo ha dichiarato di perseguire con lo strumento legislativo in parola sono: l’accompagnamento della ripresa economica, la preservazione dei posti di lavoro e l’accelerazione delle riforme amministrative.

Il rilancio dell’economia verrà assecondato attraverso il rafforzamento del dispositivo di garanzia dello Stato per i crediti alle imprese, una riallocazione delle spese di investimento sui settori prioritari e strategici e l’attivazione dei meccanismi di preferenza nazionale che si traduce essenzialmente in attività di promozione del “Made in Morocco”, acquisti pubblici “dirottati” sulla produzione interna e aumento del dazio di importazione per taluni prodotti di consumo dal 30 al 40%. Quest’ultimo provvedimento è previsto produrre effetti nei limiti consentiti dalle regole OMC e dai trattati internazionali in vigore, escludendo pertanto dal proprio campo di applicazione i beni importati da Paesi che hanno un accordo di libero scambio con il Marocco, ivi compresi quelli UE (salvo eventuali procedure di salvaguardia permesse dal sistema OMC).

La tutela dei posti di lavoro verrà perseguita tramite il mantenimento fino alla fine dell’anno dei fondi speciali istituiti nell’ambito del contrasto alla pandemia, l’accompagnamento dei lavoratori iscritti al sistema di previdenza sociale (con l’assegnazione di aiuti/agevolazioni alle imprese condizionata al mantenimento di almeno l’80% dei propri dipendenti) e l’avvio di misure volte alla regolarizzazione del lavoro sommerso. Infine, la riforma dell’amministrazione si concretizzerà in accelerazione del processo di deconcentrazione, semplificazione delle procedure e transizione digitale dei servizi pubblici.

In merito alle misure fiscali introdotte dalla legge correttiva, nel contesto della “pace fiscale” avviata dalla precedente finanziaria (che introduceva la possibilità per i contribuenti di intraprendere sei tipi diversi di regolarizzazione volontaria), sono stati prorogati tutti i termini previsti per sanare posizioni irregolari. Al fine di far fronte a obiettive criticità e difficoltà vissute da numerose attività imprenditoriali nei mesi di confinamento, sono state inoltre previste ulteriori dilazioni e agevolazioni, come la possibilità di chiudere i contenziosi dovuti ad assegni scoperti con un limitato contributo volontario, la riduzione temporanea del 50% dell’imposta di registro per l’acquisto di beni immobili destinati ad uso abitativo e interessanti sgravi per le aziende che effettuano pagamenti in modalità elettronica (esclusione fino al termine dell’anno dalla base imponibile delle transazioni tracciabili).

In conclusione, con questo provvedimento il governo delinea, dal punto di vista economico, un approccio al contempo espansivo e difensivo, basato cioè su un aumento del deficit e della spesa pubblici e, contestualmente, sul passaggio alla preferenza nazionale (trasformata da facoltà -da sempre prevista nel codice degli appalti pubblici- ad obbligo) come principio guida per tutte le acquisizioni dello Stato e delle sue ramificazioni, laddove sussista una produzione nazionale. Tale indirizzo è comprensibile alla luce degli squilibri di bilancia commerciale, approfonditisi durante la crisi, e della totale dipendenza dall’estero di alcuni settori dell’economia marocchina, rivelatasi elemento di forte criticità in un contesto di emergenza globale.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - MAROCCO