11/05/2020 - Economia spagnola e COVID-19

L’attuale situazione di emergenza, mai vissuta dal secondo dopoguerra, disegna uno scenario complesso per la politica economica spagnola e internazionale. Le previsioni per quanto riguarda la Spagna puntano verso una forte contrazione dell’attività economica nel primo semestre del 2020 ed un progressivo recupero nell’ultimo periodo dell’anno.
Le catteristiche eccezionali di questa crisi, provocata dal COVID-19, sono rappresentate da una notevole flessione sia della capacità produttiva - shock dell’offerta – (che si aggiunge al crollo dei mercati internazionali) che della domanda interna - shock della domanda – insieme a forti restrizioni alla circolazione delle persone. Inoltre, questa fase recessiva è stata provocata da fattori estranei all’economia e la sua incidenza dipende anche da elementi esogeni legati alla stagionalità del virus e alla sua capacità di mutazione e di contagio a livello mondiale.
Pertanto, partendo dall’ipotesi di una crisi sanitaria limitata nel tempo che permetta il rilassamento delle attuali misure di confinamento prima dell’inizio dell’estate (sia in Spagna che nel resto d’Europa e negli USA), gli effetti più negativi del COVID-19 sull’economia spagnola sono quelli già avvenuti nel mese di marzo e che contineranno nell’attuale mese di aprile. Nei mesi successivi è prevedibile una progressiva attenuazione che permetta, nel terzo trimestre del 2020, di tornare ad una relativa normalità (come già avvenuto in paesi come Cina e Corea del Sud) e di recuperare l’attività produttiva.
- Shock dell’offerta
Le misure di contenimento attuate in Spagna per far fronte al COVID-19 (dichiarazione dello Stato di Emergenza lo scorso 14 marzo e successive proroghe che, al momento attuale, scadono il prossimo 26 aprile) hanno ridotto in maniera drastica seppure transitoria la capacità produttiva del paese.
Tali misure hanno provocato una riduzione delle forniture necessarie alla produzione soprattutto nei settori industriali più integrati nelle catene d'approvvigionamento globali. Inoltre, la necessità di limitare al massimo gli spostamenti incide direttamente su lavoratori e su punti vendita non legati ai servizi essenziali come alimenti, prodotti farmaceutici e sanitari … Queste misure colpiscono in particolar modo l’industria, il settore dell’edilizia, il commercio, la ristorazione ed i settori delle attività di svago e culturali.
- Shock della domanda
Il consumo subirà una forte flessione nel primo e nel secondo trimestre dell’anno in corso, inizierà una moderata ripresa nei due ultimi trimestri del 2020 e sarà necessario attendere fino al 2021 per il ritorno alla normalità.
Anche gli investimenti produttivi subiranno un forte impatto, dovuto soprattutto alla paralisi delle decisioni di acquisto che saranno posticipate e, in alcuni casi, annullate per l’incidenza dei fattori di incertezza che, purtroppo, non finiranno contestualmente alla fine dell'emergenza sanitaria.
La situazione si presenta particolarmente drammatica per il turismo e si prevede che questo settore rappresenterà la componente della domanda che inciderà più negativamente sulla crescita del PIL del paese.
Notizia segnalata daUfficio ICE di Madrid