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03/12/2018 - DIFFERENZE TRA IL CONSUMO IN SPAGNA E PORTOGALLO

DIFFERENZE TRA IL CONSUMO IN SPAGNA E PORTOGALLO

Il consumo in Spagna e Portogallo, nonostante la vicinanza geografica, presenta alcune differenze significative. Tra queste, secondo il rapporto Nielsen “Descubriendo al shopper ibérico”, si trova la predilezione dei portoghesi per le offerte e le promozioni. Infatti, il 46% delle vendite di prodotti di largo consumo nel mercato portoghese corrispondono a promozioni, mentre tale percentuale scende al 16% in Spagna.

Un’altra disparità viene data dal controllo della spesa; i consumatori portoghesi sono più restrittivi per quanto riguarda quanto spendere, cercano le promozioni ─ come già detto ─ per favorire il risparmio. I consumatori spagnoli, invece, sono più aperti ad includere nel carrello prodotti non previsti nella lista della spesa. Questi comportamenti incidono sulla predisposizione a provare nuovi prodotti che, nel caso degli spagnoli, raggiunge una quota del 41% e arriva soltanto al 20% tra i portoghesi.

Un’altra delle caratteristiche che definiscono il consumatore portoghese è che ama andare a fare la spesa. Secondo i dati Nielsen, otto su dieci si divertono ad andare al negozio per effettuare l’acquisto; nel caso degli spagnoli, invece, poco più della metà trova divertente tale attività. Queste differenze incidono su aspetti come l’e-commerce, molto più sviluppato in Spagna che in Portogallo; da segnalare che l’81% dei portoghesi dichiara di non essere interessato all’acquisto on line, mentre tale quota scende al 17% in Spagna.

Gli spagnoli cercano un buon rapporto qualità-prezzo, mentre per i portoghesi il prezzo è un fattore dato già per scontato in partenza, pertanto l’elemento differenziale per scegliere il negozio è rappresentato dall’assortimento e dal poter effettuare l’acquisto in un posto piacevole.

Nonostante le differenze tra la versione spagnola e portoghese dello shopper iberico, le tendenze sono parzialmente simili. I dati cumulativi fino a ottobre indicano una crescita del 3% in entrambi i mercati; tuttavia in Spagna la causa di tale incremento è stata prioritariamente il prezzo che è cresciuto in tale periodo di un 3%, spinto dai prodotti freschi (+5,1%) che rappresentano un terzo del carrello della spesa, mentre i volumi (unità in litri e chili) hanno subito una flessione dello 0,5%. Anche in Portogallo i prezzi sono aumentati del 2,4% (prodotti confezionati, esclusi i freschi) ma la domanda in volume è cresciuta dello 0,7%.

Notizia segnalata da
Ufficio ICE di Madrid