A inizio agosto 2018 la Bank of Ghana ha annunciato il ritiro delle licenze accordate a cinque istituti di credito locali a causa dei loro livelli di insolvenza e la creazione di una nuova banca (Consolidated Bank Ghana Ltd), di cui lo stesso istituto centrale è l’unico azionista, subentrata senza soluzione di continuità nella gestione delle cinque banche.

Dei cinque istituti cui la Bank of Ghana ha ritirato la licenza, tutti di proprietà ghanese, quattro erano stati costituiti negli ultimi anni. Secondo quanto riportato dai locali mezzi di informazione, uno di questi (Royal Bank) aveva sofferenze per il 78,9% dei crediti concessi, mentre gli altri tre (Beige Bank, Construction Bank e Sovereign Bank) avrebbero ottenuto le licenze presentando dichiarazioni contraffatte per dimostrare il possesso di capitali in realtà inesistenti. La quinta banca coinvolta (uniBank), già a marzo scorso era stata posta sotto la gestione di KPMG.

Nell’illustrare la decisione, il Governatore della Bank of Ghana, Ernest Addison, ha posto l’accento sulla circostanza che nessuno dei correntisti e dei dipendenti delle banche coinvolte subirà alcun pregiudizio: secondo quanto riferito, i depositi e il personale sono confluiti nel nuovo istituto, che ha rilevato gli sportelli e gli ATM delle cinque banche.

Al fine di coprire le passività accumulate dalle cinque banche, Addison ha annunciato il lancio di un bond da 5,76 miliardi di cedi (circa 1,05 miliardi di euro), che si aggiunge ai 450 milioni di cedi (circa 82 milioni di euro) forniti dalla Bank of Ghana per capitalizzare il nuovo istituto. Il costo totale dell’operazione si aggira pertanto sui 6,21 miliardi di cedi, pari a circa il 3% del PIL ghanese.

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