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Accesso al credito - Osservazioni (RUSSIA)

La Banca centrale ha preso una serie di provvedimenti tesi al sostegno del credito all’economia reale, con l’obiettivo di evitare che una stretta creditizia possa acuire la caduta del prodotto. Oltre alle misure di natura macroprudenziale, vi sono stati interventi in collaborazione col Governo della Federazione russa per il sostegno al credito delle piccole e medie imprese (PMI). In particolare verrebbero concessi prestiti a uno e a tre anni a tassi agevolati, anche per rifinanziare operazioni già in essere.

Dall’inizio del conflitto la Banca centrale ha adottato alcune misure macroprudenziali: i) il rilascio dei buffer costituiti fino a inizio febbraio a fronte delle esposizioni in valuta estera verso le imprese (158 miliardi di rubli); ii) l’eliminazione delle componenti aggiuntive (add-on) sui coefficienti di ponderazione per il rischio (risk weights) per i nuovi prestiti in valuta estera erogati alle persone giuridiche;  iii) il rilascio dei buffer macroprudenziali accantonati a fronte di presiti ai consumatori e mutui alle famiglie sia in rubli sia in valuta estera (circa 730 miliardi di rubli); iv) l’eliminazione delle componenti aggiuntive sui coefficienti di ponderazione per il rischio sui prestiti alle famiglie meno rischiosi (es: quelli con rapporto tra servizio del debito e reddito inferiore all’80 per cento) e la riduzione per una parte significativa degli altri; v) il rinvio della prevista introduzione di nuovi requisiti a fronte di prestiti non collateralizzati.

Alle misure sui buffer macroprudenziali se ne aggiungono altre di natura prudenziale tese a sostenere la capacità del sistema bancario di erogare credito anche nella attuale situazione di elevata incertezza e aumento dei rischi di credito. Tra queste rientra la misura relativa alla riduzione dei risk weights per il nuovo credito erogato a posizioni già altamente concentrate (grandi imprese o gruppi di imprese) o per l’acquisizione da parte di residenti nella Federazione russa di attività dismesse da investitori esteri. La banca centrale è intervenuta inoltre per limitare l’impatto della crisi sulla qualità degli attivi delle banche: la valutazione del rischio di credito alle imprese potrà essere fatta sulla base dei dati disponibili alla fine del secondo trimestre 2021 e gli accontamenti a fronte dei maggiori rischi per attività colpite da sanzioni potranno essere posticipati.

Ultimo aggiornamento: 28/04/2022