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Accesso al credito - Osservazioni (BRASILE)

Il sistema bancario brasiliano è caratterizzato da un elevato grado di concentrazione e dalla forte presenza del settore pubblico. Le prime sei banche rappresentano più del 66 per cento degli attivi dell’intero sistema e oltre il 70 per cento del portafoglio crediti.

La principale banca per attivo, Banco Itaù (più del 16% del totale), è di proprietà privata mentre la seconda, il Banco do Brasil (14,4% degli attivi), è di natura mista con prevalenza di capitale pubblico. Altre banche pubbliche sono la la CAIXA Economica Federal e la Banca Nazionale per lo Sviluppo economico e Sociale (BNDES). Complessivamente le banche pubbliche detengono il 34% degli attivi finanziari e il 41% del credito.

Tra gli intermediari creditizi privati nazionali (49,7% degli attivi finanziari nel complesso) oltre a Itaù Unibanco spicca Bradesco e, più distaccate, vi sono BTG Pactual, Banco Safra, XP e Votorantim.

Le banche estere detengono circa il 16% delle attività finanziarie (il solo Santander detiene un 7,8%, al quinto posto complessivo, seguito da Citibank con l’1,3% al nono posto), una quota in calo come negli ultimi anni, dopo che nel 2015 HSBC ha venduto le operazioni brasiliane a Bradesco e nel 2016 Citibank ha ceduto la parte retail a Itaù.

La lista completa delle banche e delle altre istituzioni finanziarie autorizzate ad operare in Brasile è disponibile sul sito della Banca Centrale brasiliana: www3.bcb.gov.br/ifdata/.

Per quanto riguarda l'offerta di credito, nel corso del 2022 un po’ meno della metà del credito (40,9%) continua a essere erogata, sia dalle banche pubbliche sia da quelle private, a condizioni agevolate (il c.d. "credito direcionado" in contrapposizione al c.d. "credito livre"). I tassi di interesse in questo segmento sono molto più bassi di quelli di mercato (l’ICC medio sul credito agevolato alle famiglie era pari nel giugno 2023 al 9,2%, mentre quello liberamente determinato dal mercato al 41,9%; per le imprese l’ICC sul credito agevolato era pari al 9,9% mentre quello sul credito livre era al 20,5%) e non rispondono agli impulsi di politica monetaria.

Per quanto concerne il credito livre si nota un peggioramento nelle condizioni di accesso al credito a partire dal 2022. I tassi medi per l’insieme di famiglie e imprese nel giugno 2023 erano su livelli superiori a quelli del 2022 (al 32,4%, rispetto al 28,8% del 2022). Considerando tutte le modalità di credito, sia livre sia direcionado, il costo medio per le famiglie continua ad essere più elevato rispetto a quello alle imprese (26,4% rispetto a 16,7%).

Le linee di credito più rischiose e non garantite hanno tassi di interesse estremamente elevati. È il caso, ad esempio, del credito alle famiglie sulle carte di credito (il cui tasso medio nel giugno 2022 era del 437% annuo rispetto al 370% del 2021) o sullo sconfinamento in conto corrente (tassi oltre il 130%).

Negli ultimi anni sta assumendo crescente importanza il finanziamento diretto delle imprese sul mercato dei capitali. Dopo aver raggiunto nel 2021 livello più elevato mai registrato (reais 596 mld, pari a euro 115 mld, +60% circa rispetto al 2020), nel 2022 la raccolta è diminuita dell’11%, a reais 544 mld (euro 100,5 mld). Nei primi sette mesi del 2023 le imprese brasiliane hanno raccolto reais 193 mld (euro 36,44 mld), registrando una contrazione del 40% rispetto allo stesso periodo del 2022. Tale risultato si è prodotto sostanzialmente nei primi tre mesi dell’anno quando le incoerenze nel bilancio della nota catena di negozi “Lojas Americanas”, tra le principali del paese e diffusa su tutto il territorio nazionale, hanno fortemente incrementato l’avversione al rischio degli operatori e l’incertezza sul mercato dei capitali. 

Ultimo aggiornamento: 04/12/2023