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Accesso al credito - Osservazioni (INDIA)

A giugno 2020 l’agenzia Moody’s ha ridotto il rating sui titoli di debito dell’India al livello più basso dello status investment grade (Baa3 con outlook negativo), allineandosi a Fitch (BBB- con outlook negativo), mentre a maggio 2021 S&Ps ha mantenuto il rating BBB- con outlook stabile; a maggio 2021, pur lasciando inalterato il rating, Moody’s ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Pil indiano nell’anno fiscale in corso (dal 13,7 al 9,3 per cento) a causa del deterioramento del clima di fiducia di consumatori e imprese. I fattori di rischio per l’economia indiana – accresciuti dall’attuale fase di emergenza sanitaria da Covid-19 - sono riconducibili all’elevato debito pubblico, incluso quello dei singoli Stati, e alle persistenti fragilità delle banche pubbliche e delle istituzioni finanziare non bancarie (Non Banking Financial Companies; NBFCs).

Sulla base delle più recenti stime, il risk rating creditizio assegnato al Paese da SACE è pari a 41 per il debito sovrano, 40 per l’esproprio o violazioni contrattuali e 65 per il mancato pagamento da controparti bancarie (dove 100 è il valore di rischio massimo). Il rischio di disordini civili si attesta a 51. Rispetto allo scenario precedente, si riscontra una diminuzione del rischio che riguarda i disordini e la mancata tutela dei contratti e della proprietà privata.

La categoria di rischio elaborata dall’OCSE per l’India (aggiornata a gennaio 2021), che include i rischi relativi al trasferimento di proprietà e quelli finanziari, è stabile a 3 (su 7).

(Red.: Addetto Finanziario)

 

Ultimo aggiornamento: 19/05/2021