Il sistema finanziario egiziano risulta tuttora imperniato sugli intermediari bancari; tra questi gli attori principali sono pubblici (National Bank of Egypt, Banque Misr e Banque du Caire). Il sistema risulta ancora molto concentrato: le prime tre banche del Paese intermediano oltre il 60% dei fondi.

L’agenzia di rating Fitch ha reso noto di prevedere una contrazione dei margini d’interesse netto (Net Interest Margins, NIM) degli intermediari bancari egiziani nel periodo 2021-2022 in ragione dei tagli attesi sui tassi di policy, delle fluttuazioni sui rendimenti dei titoli del debito egiziano e dei cambiamenti nella struttura dei bilanci delle banche. Nel 2020 è stato registrato un ampio NIM al 4,1%, nonostante i tagli ai tassi di policy decisi dal MPC per complessivi 400 punti base nel corso dell’anno. A sostenere gli alti NIM delle banche egiziane hanno contribuito altresì i rendimenti del 13% sui T-bill a 90 giorni miranti ad attrarre investimenti di portafoglio dall’estero. Le previsioni di Fitch delineano i seguenti scenari: 1) il mantenimento di ampi NIM a fronte di un taglio dei tassi di policy tra 50 e 150 punti base, ma con rendimenti stabili dei titoli sovrani, che rappresentano il 65% del totale dei proventi da interessi del comparto; 2) una contrazione di 70 punti base dei NIM a fronte di una riduzione dei tassi di policy e dei rendimenti dei titoli sovrani tra i 50 ed i 150 punti base e di un ribasso di 150 punti base dei T-bill; 3) una riduzione dei NIM fino a 90 punti base nel caso in cui il rapporto tra i titoli sovrani detenuti dalle banche sul totale delle loro attività si contragga tra 5 e 15 punti percentuali ed i tassi di policy ed i rendimenti si mantengano allo stesso livello; 4) una variazione nella composizione dei bilanci delle banche, così come un marcato calo nei rendimenti dei titoli sovrani e nei tassi di policy potrebbero portare ad una contrazione dei NIM fino a 170 punti base.

Elaborazioni: Addetto Finanziario Ambasciata d'Italia e su dati della Central Bank of Egypt (CBE) -1^ luglio 2021

L'ultimo rapporto SACE (2022) indica un leggere perggioramento rischio credito sul settore bancario e corporate (78/100) per effetti del conflitto ucraino-russo e pandemia (Vedi Scheda SACE negli Approfondimenti)