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Flussi turistici: GERMANIA verso l'Italia

I primi dati di inizio 2023, riferiti al bimestre gennaio-febbraio, confermano la ripresa del settore turismo in Italia (+45,5% le presenze complessive rispetto allo stesso bimestre dell'anno 2022), con una crescita rilevante sia delle presenze straniere (+70,5%) sia di quelle domestiche (+28,8%).

Secondo i dati diramati da Istat a luglio 2023 sull’andamento del turismo in Italia, il settore è in netta ripresa con le presenze straniere che superano le 123 milioni di unità – risultato raggiunto solo nel 2019 – e una durata media del periodo di permanenza che ritorna ai valori pre-pandemia sia per turisti italiani che per quelli esteri.

Nel 2022, nel confronto con gli altri Paesi dell'Unione europea, l'Italia è confermata in quarta posizione per numero di presenze (il 14,5% di quelle registrate nell'intera Ue in quell'anno), dopo Spagna (16,6%), Francia (16,3%) e Germania (14,7%).

L'Italia si colloca, del resto, al secondo posto tra i paesi dell'Ue per numero di presenze straniere, dopo la Spagna; come quota di mercato, i flussi inbound rappresentano il 48,6% del totale delle presenze nelle strutture ricettive del nostro Paese, valore quasi tornato ai livelli pre-pandemia e che, seppur inferiore a quella della Spagna (60,2%), è superiore a quello relativo alla media dell'Ue (44,1%) e agli altri maggiori competitor europei (Francia 27,9% e Germania 16,9%).

Secondo l’indagine condotta dalla Banca d’Italia sul turismo internazionale, nel 2022 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è più che raddoppiata rispetto all’anno precedente (+108%), riportandosi in prossimità dei livelli antecedenti la pandemia. Circa la metà della crescita delle entrate turistiche nel 2022 è attribuibile ai viaggiatori provenienti dalla UE (soprattutto tedeschi), la cui spesa ha ampiamente superato il livello del 2019.

La Germania è il primo mercato incoming per l’Italia e rappresenta la quarta nazione più visitata dagli italiani. Nel 2022, per esempio, si sono registrati 9,4 mln di visitatori tedeschi nel Belpaese, con 58,5 mln di pernottamenti e una permanenza media di 6,2 giorni.

Nei primi 6 mesi del 2023, i viaggiatori tedeschi in Italia sono stati 4,8 mln, il 22% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, ma con un recupero superiore rispetto al primo trimestre dell’anno (+78% gen-giu 2023 sul 2019 vs +59,5% gen-mar 2023 sul 2019).

Il turismo tedesco è sempre più diversificato, costituito da persone che tornano più volte in Italia per scoprire nuove destinazioni minori e meno conosciute. Uno dei cinque viaggi prenotati attraverso i tour operator tedeschi mostra la regione alpina con il lago di Garda come meta di viaggio di preferenza. Sono soprattutto i viaggiatori provenienti dalla Baviera e dalla Renania a scegliere maggiormente l’Italia. Con il 40% di volume di prenotazioni in più, la regione sta acquisendo ancora più importanza. La crescita maggiore si registra dalla Germania orientale.

Roma si conferma la principale destinazione per i viaggiatori tedeschi (il 22% circa degli arrivi aeroportuali dalla Germania, oltre 254.300, con un aumento del +75,5% sul 2021), seguita da Milano e Napoli raggiunte rispettivamente da 175.200 (+145,7% sul 2021, il 15,1% sul 2022) e 119.400 (+51,1% sul 2021, il 10,3% sul 2022) viaggiatori tedeschi nel 2022.Tra le mete più ambite in termini di aumenti, anche Bologna (48.748 arrivi; +136,2% 2022/2021), Pisa (22.092; +134,3%) e Torino (18.040; +128,9%).

I viaggiatori dalla Germania amano restare in Italia almeno una settimana: circa il 25% degli arrivi aerei del 2022 copre soggiorni da 6 a 8 notti (26,5% per il 2021). Scelgono l’Italia soprattutto per vacanza. Nel 2022 l’81% degli arrivi aeroportuali dalla Germania è legato al profilo leisure. Segue il target gruppo con una quota dell’11,5%, mentre il segmento business ha un’incidenza del 5,3% sul totale flussi.

Fonte: Ministero del Turismo, Istat, Ufficio Studi ENIT su dati Banca d’Italia.

 

Ultimo aggiornamento: 27/10/2023