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Rischi economici (TURCHIA)


Tasso di cambio

L'intonazione restrittiva assunta dalle politiche monetarie nelle maggiori economie e la prudenza degli investitori internazionali rispetto al rischio-paese hanno ridotto i flussi finanziari verso le economie emergenti, inclusa la Turchia. Le decisioni delle banche centrali straniere hanno un impatto diretto sulla lira turca, il cui cambio verso le principali valute (quotato senza vincoli) si è sensibilmente svalutato nel 2021 (contro il dollaro USA, da 7,4 a 13,4) e può essere difeso dalla banca centrale entro limiti definiti dalla disponibilità di riserve valutarie lorde appena adeguate.

Saldo della bilancia commerciale

La dipendenza dal resto del mondo per l'approvvigionamento di molte materie prime rappresenta da tempo un elemento di debolezza per l'economia e un fattore di appesantimento dei conti con l'estero, controbilanciato dalle esportazioni e - con oscillazioni - dai ricavi per servizi (viaggi e turismo) e dall?afflusso di investimenti stranieri (industriali e finanziari). Nel 2021 la Turchia ha ridotto il deficit commerciale annuale del 17% grazie a un aumento delle esportazioni di beni (+20%) maggiore rispetto a quello delle importazioni (+11%); in questo quadro, il deficit della bilancia energetica si è sensibilmente appesantito (+52%).

Inflazione

Nel 2021 l'inflazione annua si è attestata al 36%, molto al di sopra dell'obiettivo del 5% che la banca centrale si prefigge da tempo e che, secondo le sue più recenti previsioni, dovrebbe essere raggiunto dopo il 2023. L'aumento è dipeso prevalentemente dal deterioramento del tasso di cambio e dall'ampiezza delle sue oscillazioni, che hanno influenzato anche le aspettative incorporate dagli operatori economici nella definizione dei prezzi; altri fattori sono stati l?alto livello dei prezzi dei beni importati (energetici, in particolare) e le carenze d'offerta per alcuni di questi.

Ultimo aggiornamento: 03/02/2022