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Rischi economici (GHANA)


Costo del credito

Nonostante la Banca del Ghana abbia ridotto, in più fasi, il tasso di interesse di riferimento (passato dal 26% del novembre 2016 al 17% del maggio 2018), il tasso di interesse medio applicato dagli istituti di credito rimane molto elevato: ad agosto 2018 il tasso di interesse medio applicato dalle banche era stimato al 27% (in calo rispetto al 29,8% dell'agosto 2017).

Conseguenze delle misure di austerità

Dal 2015, misure di consolidamento fiscale e di austerità sono state affiancate da una stringente limitazione del ricorso a prestiti e della concessione di garanzie sovrane. Per il finanziamento di investimenti infrastrutturali il Paese è pertanto chiamato a fare affidamento principalmente su "grants" e "concessional loans", mentre i prestiti a condizioni non di favore possono essere accettati solo per progetti in grado di autofinanziarsi.

Costo dell'energia elettrica

L'elevato costo dell'energia elettrica penalizza il settore manifatturiero. Negli anni scorsi il Ghana ha affrontato una persistente crisi energetica, per risolvere la quale il Paese ha promosso la realizzazione di nuove centrali termoelettriche e lo sviluppo di energie rinnovabili, in particolare di quella solare.

Rischio sovrano

Dal 2013 il Paese ha contratto Eurobond per diversi miliardi di dollari. Negli ultimi anni il Ghana ha inoltre emesso altri titoli di stato, denominati in cedi. Ne è conseguito un progressivo aumento delle risorse assorbite dal pagamento degli interessi sul debito pubblico. A fine luglio 2018 il debito pubblico ammontava a 159,4 miliardi di cedi, pari al 65,9% del PIL (137,5 miliardi di cedi, pari al 67,4% del PIL, il debito pubblico nel luglio 2017).

Rischio valutario

Nel 2014 la valuta nazionale (Cedi) si è deprezzata rispetto al dollaro del 31,2%, nel 2015 del 15,7%, nel 2016 del 9,7%, nel 2017 del 4,9% e nel 2018 dell'8,4%. Nonostante la svalutazione nei confronti del dollaro registrata nel triennio 2016-2018 si sia mantenuta al di sotto del 10%, non è possibile escludere il ritorno a una più marcata volatilità.

Ultimo aggiornamento: 16/04/2019