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Relazioni internazionali (PAESI BASSI)

La politica estera dei Paesi Bassi, membro fondatore della NATO nel 1949 e della CEE nel 1957, ha come capisaldi il rapporto transatlantico con gli Stati Uniti e le relazioni con l’UE, soprattutto i Paesi nordici ed i grandi vicini (Regno Unito, Germania e, in misura minore, Francia); resta sempre di attualità il rapporto con Belgio e Lussemburgo, regolato dal nuovo Trattato sul Benelux firmato nel 2008.

Si conferma l’impegno olandese negli scenari di crisi internazionali ove l’approccio si riassume in quello delle tre D (Defense, Diplomacy, Development). Altri aspetti di rilievo sono: il rinnovato accento su diplomazia economica, sicurezza energetica e relazioni con le economie emergenti, in particolare Cina, India e Brasile, nonché una più marcata attenzione alla tutela dei diritti umani (libertà religiosa, di espressione, uso di internet, orientamento sessuale, ecc.). I Paesi Bassi sono membri fondatori dell’ONU ed hanno ricoperto un seggio non permanente in Consiglio cinque volte in passato (1946, 1951-1952, 1965-1966, 1983-1984, 1999-2000), prima di occuparlo per la sesta volta nel 2018, a seguito dell’accordo con l’Italia (che ha occupato il seggio nel 2017) nel quadro del biennio 2017-2018.

La dimensione multilaterale del Paese è presente non solo con la partecipazione attiva del Regno a numerose Organizzazioni Internazionali (fra cui ONU ed agenzie specializzate, NATO, UE, OSCE, OCSE, Consiglio d’Europa, etc…), ma anche con la scelta del Governo olandese di ospitare a L’Aja la maggiore concentrazione di corti e tribunali internazionali, che le hanno conferito il ruolo di “capitale della giustizia internazionale”.

Sui temi europei, nel primo semestre 2016 i Paesi Bassi hanno esercitato la Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. L’Aja sostiene l’agenda di completamento del mercato unico, ivi inclusa l’agenda digitale, con grande apertura dell’UE al commercio internazionale. Dal 2013 in poi, il Governo olandese ha seguito una politica europea ispirata al motto “Europe where necessary, national when possible”, coniato al fine di rivedere l’applicazione del principio di sussidiarietà. In ambito di Unione Economia e Monetaria, i Paesi Bassi sostengono il rispetto rigoroso delle norme del Patto di Stabilità e Crescita e, pertanto, sono grandi fautori del consolidamento di bilancio. L’Aja auspica il completamento dell’Unione Bancaria e dell’Unione del Mercato dei Capitali. I Paesi Bassi hanno anche assunto un approccio moderatamente flessibile in materia migratoria.

L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, che ha di fatto privato L’Aja di uno dei suoi più stretti alleati a Bruxelles, ha indotto il Governo Rutte III a farsi sempre più attivo nella ricerca di nuovi equilibri, preferendo una concezione prevalentemente economico-commerciale dell’UE e portando avanti una visione prettamente intergovernativa (un’unione di stati individualmente forti) ed economica incentrata sul completamento del mercato unico e dell’Unione Economica e Monetaria. Tale posizione è riemersa in occasione del negoziato europea su Next Generation EU e il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale per la ripresa dopo la Pandemia Covid-19.

In ambito economico, l’attrazione degli investimenti esteri diretti e l’aumento delle esportazioni costituiscono le due principali priorità della politica estera olandese.

Ultimo aggiornamento: 02/02/2021