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Relazioni internazionali (CANADA)

Caratteristica delle posizioni assunte in politica estera dal Governo Liberale sin dall’inizio del suo mandato è una forte tendenza al multilateralismo, che si accompagna a un impegno molto profilato su temi quali la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e la tutela dei diritti umani.

La collaborazione con i Paesi alleati, a partire dai partner G7 e G20, rappresenta un altro aspetto centrale per la politica estera del Canada. La politica commerciale canadese risulta molto attiva e basata sulla diversificazione del portafoglio dei partner internazionali. Tale aspetto assume una rilevanza particolare alla luce del preponderante peso dell’interscambio con gli USA. Dal 2022 la Vice Prima Ministra e Ministra delle Finanze Freeland ha rilanciato ipotesi di “friendshoring” (vedi oltre). Ottawa ha accordi di libero scambio con tutti i partner G7. In questo contesto permangono centrali l’Accordo di Libero Scambio fra Canada, USA e Messico (CUSMA ex NAFTA), in vigore da 1° luglio 2020, e il Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership. In seguito alla Brexit, Ottawa e Londra operano nell'ambito di un accordo commerciale provvisorio, che scadrà nel 2024.

In politica estera, negli ultimi mesi la guerra in Ucraina ha costituito l’indiscussa priorità per il Governo, che ha fornito all’Ucraina aiuti militari e finanziari. Il conflitto ha portato ad una profonda revisione delle strategie del paese, verso una maggiore presenza e attivismo all’estero a favore del rafforzamento di rapporti economici e delle catene di valore con i Paesi amici (friendshoring). In questo senso anche la Strategia dei Minerali Critici e la tanto attesa Strategia Indopacifica. Il Canada sta progressivamente aumentando anche la spesa per la difesa, nel tentativo di avvicinarsi al 2% del PIL richiesto ai paesi NATO.

Ultimo aggiornamento: 06/06/2023