Forte degli eccezionali risultati conseguiti negli ultimi quarant’anni in campo economico e commerciale, la Corea del Sud ha posto in essere con determinazione un’azione intesa a far acquisire al Paese un maggior ruolo sulla scena internazionale. Ciò è principalmente avvenuto attraverso la presenza crescente nei principali fori internazionali, un aumentato impegno nella cooperazione allo sviluppo, un importante contributo alle operazioni di pace delle Nazioni Unite, iniziative mirate della Comunità internazionale come il contrasto alla pirateria sulle coste della Somalia e, da ultimo, un accresciuto ruolo di Seoul come fornitore di armamenti a favore dei propri partner internazionali, soprattutto a seguito dell’aggressione russa in Ucraina.

Il secondo mandato da Segretario Generale ONU di BAN Ki-moon fino al 2016 e la nomina del coreano-americano Jim KIM alla Presidenza della Banca Mondiale fino al 2019 hanno contribuito a manifestare in modo tangibile il nuovo status della Corea del Sud sul piano internazionale, mentre una “diplomazia della difesa” ha condotto la Corea del Sud a partecipare a ben 8 operazioni di mantenimento della pace e della sicurezza internazionale (PKO) in ambito ONU.

Il programma di politica estera del neoeletto presidente YOON si distacca da quello del predecessore MOON, in particolare sulla questione nordcoreana. Se quest’ultimo, infatti, ha cercato un dialogo con la Corea del Nord, culminato nel 2018 con le Olimpiadi Invernali di di PyeongChang ed i 3 summit di Pyongyang, la posizione di YOON si sta rivelando in discontinuità con il predecessore, soprattutto in seguito ai rencenti test  missilistici nucleari da parte del Nord. YOON ha inoltre avviato un’azione intrnazionale intesa al miglioramento dei rapporti con il Giappone, in ottica di rafforzamento della sicurezza in Estremo Oriente.

La proiezione economica e commerciale coreana è altrettanto imponente. Fitta è la rete di accordi di libero scambio, a prescindere dalle posizioni espresse in quadro WTO. Dopo decenni di relativa stabilità economica internazionale, a seguito dell’aggressione russa e della crescente competizione strategica tra Cina e Stati Uniti, la Corea vive ora una situazione caratterizzata dalla necessità di mantenere e rafforzare la propria sicurezza economica, nonché canali di approvvigionamento sicuri.

La penisola coreana, con la sua divisione tra il Nord e il Sud, continua ad essere l’esempio evidente della mancanza di un processo di pacificazione regionale, a cui si sono aggiunti nel corso degli ultimi anni anche gli episodi legati alle controversie marittime, che si estendono anche all’area del Sud Est Asiatico. In tale contesto, continua la pressione statunitense, soprattutto con la Presidenza Biden, per una distensione tra Tokyo e Seoul, visti entrambi come partner indispensabili per controbilanciare il peso della Cina nella regione e fronteggiare le minacce di Pyongyang.