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Quadro macroeconomico (LITUANIA)

Secondo l’ultimo documento di previsione di questa Banca centrale (marzo 2018), la crescita economica nel 2018 della Lituania sarà meno sostenuta rispetto all’anno precedente, ma rimarrà comunque significativa (2.9% secondo le previsioni UE). Uno dei principali motori dello sviluppo  saranno le esportazioni, incoraggiate da un favorevole contesto economico internazionale. Un altro fattore importante saranno gli investimenti. L’aumento delle esportazioni incoraggerà le aziende ad aumentare gli investimenti, soprattutto in termini di sviluppo della capacità produttiva.

La crescita dell’economia sarà sostenuta non solo dall’aumento delle esportazioni e degli investimenti, ma anche dai consumi privati. La diminuzione di disoccupazione e l’accresciuta scarsezza di mano d’opera comporteranno un aumento dei salari. I redditi dovrebbero quindi continuare a crescere, insieme ai consumi. Negli ultimi anni, infatti, i consumi privati hanno riscontrato una crescita costante del 3,9-4,5% annuo, con una situazione del mercato di lavoro favorevole ai lavoratori, il cui reddito aumentava ogni anno. In ragione di ciò, si prevede che anche nel 2018 i consumi privati contribuiranno significativamente allo sviluppo dell’economia, con un PIL reale che nel 2018 sarà del 3,2% e nel 2019 del 2,7%.

L’inflazione rimane ancora elevata, ma sta cominciando a calare. Il suo alto livello (pari al 3,9% nel 2017) non è specifico per la sola Lituania, ma si ritiene sia dovuto a fattori esogeni quali l’aumento dei prezzi delle materie prime alimentari e del prezzo del petrolio. Già nei primi mesi del 2018 si è rilevato un lieve calo dell’indice dei prezzi al consumo rispetto agli ultimi mesi del 2017 e per il corrente anno si prevede un tasso del 2,7%.

In tema di conti pubblici, nel 2014 si è rilevato un disavanzo dello 0.7% e nel 2015 dell’1,1%.Nel 2016 vi è stata però una sensibile inversione di tendenza con un avanzo pari allo 0,3% che nel 2017 è salito allo 0,7%. Il debito pubblico, 40,6% nel 2016, è sceso al 39,7% nel 2017. Nel 2017 la disoccupazione era al 7,1 %, quest’anno dovrebbe scendere al 6,7% ed al 6,6% nel 2019. Incoraggianti i risultati anche per l’occupazione giovanile con un 13,2% nel 2017 rispetto al 14,5% del 2016. Il salario minimo garantito dal 1 gennaio 2018 è pari a 400 Euro mensili, mentre il salario medio nel 2017 era pari a 880 euro, registrandosi un aumento del 8,5% nel 2017. Quest’anno i salari medi dovrebbero crescere del 6,7% e del 6% nel 2019.

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Ultimo aggiornamento: 26/04/2018