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Quadro macroeconomico (COSTA RICA)

La Costa Rica ha un’economia piccola ma aperta, tende ad attrarre investimenti dall’estero ed è legata a molti paesi da una serie di accordi di libero scambio.

Il Paese è l’unico membro centroamericano dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ed è membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).

La Costa Rica, nonostante alcune misure protezionistiche per qualche prodotto agroalimentare, ha puntato molto sull’integrazione economica. Alcuni tra i più importanti accordi di libero scambio sono stati siglati con la Cina, gli Stati Uniti el’Unione Europea.

Il principale punto debole dell’economia costaricense è la sua dipendenza dai mercati esteri, per gli investimenti ed il commercio, che la rende vulnerabile a shock esterni. Uno dei rischi principali per l’economia è dato dall’aumento del debito pubblico.

La Costa Rica, da un punto di vista economico, è un Paese moderatamente libero (55° nel ranking mondiale); il suo livello di libertà economica è superiore sia alla media regionale americana che a quella mondiale.

Un settore decisamente in crescita, frenato temporaneamente dalla pandemia da Covid, è quello del turismo (ma giá si nota una ripresa). La Costa Rica presenta delle condizioni naturali uniche: ospita il 5% della biodiversità di tutta la terra ed il 3,5% della vita marina; un turista può vedere, senza percorrere distanze proibitive, i vulcani, la giungla, le foreste tropicali e le spiagge dei Caraibi e del Pacifico; inoltre, il Paese ospita svariati parchi nazionali e riserve naturali. Questi elementi spiegano perché il turismo in Costa Rica nel periodo tra il 2007 ed il 2018 è cresciuto del 44%.

La natura in Costa Rica oltre ad essere fonte di turismo è anche fonte di energia: il 93% dell’elettricità costaricense, infatti, è generata utilizzando risorse rinnovabili.

Le politiche green attuate dalla Costa Rica, oltre ad aver portato ad importanti risultati, hanno accresciuto la popolarità del Paese grazie ad una pubblicità positiva in un tema sensibile quale quello ambientale.
I programmi attuati dai Governi costaricensi hanno, tra le altre cose, promosso la conservazione delle foreste e della biodiversità, rendendo la Costa Rica l’unico paese tropicale ad aver invertito la tendenza alla deforestazione.

Il PIL pro capite della Costa Rica è, dopo quello di Panama, il più alto dell’America Centrale e supera quello della Colombia e del Messico.Tuttavia, soprattutto a causa della crisi economica che ha colpito il Paese negli ultimi anni, aggravata dalla pandemia, vi sono importanti tassi di disuguaglianza e povertà.

Gli effetti della pandemia hanno portato a chiudere il 2020 con una diminuzione del PIL del 4,1%, mentre nel 2021 la crescita è stata del 7,8%; secondo il Fondo Monetario Internazionale, il PIL del 2022 é aumentato del 4,3%.
Si stima che il 2023 e 2024 dovrebbero essere anni di crescita: il Fondo Monetario Internazionale prevede un aumento del PIL del 5,0% per il 2023 e del 3,5% per il 2024. Anche l'EIU stima una crescita per il 2023 (4,4%) e il 2024 (2,3%). La Banca Centrale della Costa Rica ha rivisto al rialzo le proiezioni per il biennio, al 5,0% e al 4,3% rispettivamente.

E’ prevista una diminuzione graduale dell’inflazione, che nel 2023 dovrebbe collocarsi probabilmente tra il 3% e il 4%.

Ad inizio marzo, l'agenzia Fitch Ratings ha modificato il rating del rischio a lungo termine (in valuta locale e valuta estera) da "B" a "BB-" mantenendo stabile l'outlook per il rischio paese. Secondo un rapporto pubblicato dalla società, il miglioramento del rating e le prospettive stabili riflettono il miglioramento strutturale della posizione fiscale e il “rilassamento” delle restrizioni governative per finanziare il bilancio. Ad ottobre 2023 S&P ha migliorato la valutazione del rischio per la Costa Rica, a lungo termine in dollari e colon, da “B-plus” a “BB-minus”, con outlook stabile.

Ultimo aggiornamento: 03/11/2023