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Quadro macroeconomico (IRAN)

Con una superficie di 1.648.000 kmq, quasi 90 milioni di abitanti e una suddivisione amministrativa in 31 province, l’Iran risulta la diciottesima economia mondiale e la seconda nell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa). L’abbondanza di idrocarburi (il Paese possiede il 16,2% delle riserve mondiali di gas naturale e l’13,3% di quelle petrolifere), la favorevole posizione geografica e l’andamento demografico sono tra i fattori che contribuiscono positivamente all’andamento dell’economia.

Secondo le stime del FMI, il valore nominale del PIL avrebbe dovuto superare i 470 miliardi di USD entro il 2022 con tassi di crescita tra il +4,5 e 5%. Il ritiro di Washington dal JCPoA e il ripristino delle sanzioni USA hanno mutato il quadro, comportando il segno negativo nel 2018 e nel 2019, ed una timida ripresa nel 2020 e 2021. Ne hanno pesantemente risentito le esportazioni di idrocarburi, l’andamento degli investimenti esteri, nonchè l’andamento dei principali indicatori macroeconomici.

Le stime sulla crescita dell'Iran per il 2024 non sono univoche, con stime del FMI di un valore nominale del PIL che supererà i 380 miliardi di USD e un tasso di crescita del 3,8%.

Nonostante il programma di privatizzazioni di asset pubblici inaugurata nell'aprile 2020, la presenza dello Stato nell’economia del Paese è ancora particolarmente marcata, con partecipazioni maggioritarie in grandi imprese pubbliche e semi-pubbliche che godono di una posizione di predominio nei settori commerciali e produttivi. Grandi banche pubbliche sono presenti anche nel settore finanziario.

 

Il deprezzamento della moneta nazionale (Rial) sta esercitando forti pressioni sul tasso di inflazione che si attesta, secondo le stime, su valori intorno al 40% su base annua. A seguito della svalutazione del Rial nei confronti del dollaro e dell’euro, ad aprile 2018 le Autorità iraniane hanno deliberato l’introduzione di un cambio ufficiale fisso (42.000 Rial per 1 USD - circa 52.000 Rial per 1 Euro), sanzionando penalmente la vendita di divisa estera ad un prezzo superiore a quello stabilito. In data 11 maggio 2022 le autorità hanno tuttavia rimosso il tasso di cambio sovvenzionato.

Successivamente, è stato reintrodotto un sistema di cambio su un mercato cosiddetto secondario che ha comportato la presenza di alcuni elementi di flessibilità. Oltre a quello fisso ordinario stabilito dalla Banca Centrale pari a circa 457.000 Rial per un Euro, esiste un tasso di cambio dedicato all'importazione di beni "essenziali" (generi alimentari e prodotti farmaceutici), pari a circa 300.000 Rial per un Euro. Tuttavia, il tasso di cambio informale sul mercato ha a inizio febbraio superato la cifra dei 600.000 Rial per un Euro.

 

Il tasso di disoccupazione si attesterebbe intorno al 8%, con punte che superano il 20% per i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni. L’indebitamento pubblico è contenuto, ma previsto in forte crescita per via della politica fiscale espansiva, mentre quello estero è estremamente contenuto. 

 

La legge finanziaria per l'anno persiano 1402 (21 marzo 2023 - 20 marzo 2024) ha tentato di rispondere alle crescenti esigenze delle fasce più deboli della popolazione aumentando sensibilmente la tassazione indiretta e cercando di colpire in tal modo la fascia più ricca della popolazione. Sul fronte del contrasto all'inflazione, il Governo intende espandere il ricorso all'emissione di titoli obbligazionari, interrompere l'allargamento della base monetaria e regolamentare l'emissione dei prestiti bancari che, se da un lato dovranno essere accessibili anche alle fasce più deboli, dall'altro dovranno seguire parametri stringenti. La principale direttrice di crescita è individuata in un piano casa, che prevede la costruzione nel prossimo quinquennio di 1 milione di unità abitative all'anno.

 

Il profilo demografico è caratterizzato da un tasso elevato di popolazione giovanile (Oltre il 50% ha un’età inferiore ai 35 anni). L’indice base di povertà è contenuto ma una grossa e crescente parte della popolazione vive a ridosso della soglia minima, soprattutto alla luce della disoccupazione giovanile e del combinato disposti di forte inflazione e svalutazione del Rial.

 

Dopo l’upgrading ottenuto a gennaio 2018 e il  nuovo impianto sanzionatorio americano, entrato in vigore il 5 novembre 2018, l'OCSE ha stabilito due successivi downgrading, classificando l'Iran nella settima categoria relativa alla valutazione del rischio Paese e in tale posizione mantenuta al 2 febbraio 2024.

Ultimo aggiornamento: 08/02/2024