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Quadro macroeconomico (ERITREA)

Non esistono dati ufficiali relativi alla popolazione e al PIL dell'Eritrea. Le più recenti stime (vedi Economist I.Unit Country report Genn. 2021, stime effettuate da UN nel 2020) hanno valutato in 3,55 milioni circa la popolazione residente nel Paese e in circa 700 dollari il PIL procapite eritreo, uno dei paesi piu' poveri al mondo.

Il 63% del PIL deriva dai servizi, il 22% dal settore manifatturiero e il 15% da quello agricolo (in declino, con il 70% della popolazione legata per reddito ed occupazione ad un'agricoltura di sussistenza).

Il Paese e’ ricco di risorse minerarie (oro, rame, argento, potassio, zinco, ecc.), si auspica che queste autorità abbiano prospettive pro futuro di crescita nella produzione di idrocarburi, pesca e turismo, settori forti nel Paese, certamente utili  ad una ripresa e parallela crescita dello stesso.

La valuta locale Nakfa, ha una quotazione ufficiale 1 Euro = 18 Nkf sopravalutata rispetto al cambio reale, non esiste piu' un mercato nero del cambio, se pur la sopravalutazione della NKF penalizzi fortemente l'attività imprenditoriale che in questo modo paga eccessivamente gli acquisti all'estero di materiali e macchinari. La scarsità di valuta estera è grave ed infatti e' aspetto considerato, insieme ai frequenti blackout energetici, nonche' alla mancanza di acqua aspetto che contribuisce a frenare una ripresa economico-commerciale -l'erogazione di acqua avviene nelle aree urbane migliori ogni 2, 3 settimane per un max. di due giorni. L'acqua potabile si trova sul mercato in quantita' ridotte a prezzi esorbitanti, alcune aziende del settore sono state chiuse dalle autorita' eritree preposte e mai piu' aperte da alcuni anni, di fatto non esiste in Eritrea, al momento, una produzione regolare di acqua potabile-.

Il sistema finanziario e' sotto lo stretto controllo statale. L'operativita' con l'estero delle tre banche commerciali del Paese e' molto limitata ed i loro standards non sempre risultano in linea con quelli internazionali. Non è possibile effettuare bonifici bancari verso l'Eritrea se non attraverso "Western Union", non esistono ATM in tutto il Paese. La moneta elettronica non è utilizzata.

A seguito delle riforme restrittive economico-valutarie sin dal 2016, il cambio della valuta nazionale con le valute pregiate al mercato nero si è apprezzato notevolmente, facendo perdere potere d'acquisto a quest'ultime nell'ordine del 50-60%. Di conseguenza le rimesse provenienti dalla diaspora, su cui faceva affidamento gran parte della popolazione, sono risultate in quel periodo svalutate notevolmente, determinando un impoverimento dei nuclei familiari percettori di rimesse dall'estero.

dal 2019 questo aspetto non si registra, non esiste piu' un cambio nero, il cambio fisso e' pari a circa 18NKF = 1 Euro.

L'economia eritrea, continua da anni a caratterizzarsi per la cronica assenza di capitale umano, efficienza, materie prime, accesso al credito e connessioni internet adeguate. Le politiche economiche varate nel 2016 hanno implementato una notevole restrizione economico-valutaria che ha finito col deprimere la già asfittica economia eritrea, al momento a causa della pandemia COVID che ha colpito anche l'Eritrea, contrastata con rigidi e lunghissimi lockdown, ha soltanto contribuito ad un ulteriore grave peggioramento. Gli ostacoli in generale sempre, posti dalle politiche economiche del Governo agli investimenti diretti esteri hanno condotto, a dispetto delle enormi potenzialità del Paese e alla sua collocazione strategica, che gli investitori stranieri siano pochissimi, quasi assenti. qualche tenue intervento piu' concreto si registra nel settore minerario.

L'agricoltura è portata avanti con metodi molto antiquati e inefficienti. Manca una gestione delle acque e la meccanizzazione dell'attività agricola. L'intensa deforestazione di cui l'Eritrea è stata vittima nei decenni della guerra con l'Etiopia ha causato una drammatica erosione del suolo. Il Governo sta lentamente tentando di ripristinare l'habitat originale attraverso programmi di rimboschimento i cui effetti, tuttavia, saranno apprezzabili nei decenni a venire.

Il tratto di mare a largo dell'Eritrea è particolarmente pescoso. L'arcipelago delle Isole Dahlak, infatti, rappresenta una sorta di riserva marina che permette ai mari circostanti di vantare una biodiversità ragguardevole, nessun progetto e' previsto ed autorizzato per lo sfruttamento razionale e programmatico di questi aspetti.

Ultimo aggiornamento: 02/02/2021