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Politica interna (SVEZIA)

Le elezioni politiche del 9 settembre 2018 hanno sancito la crisi del sistema politico tradizionale svedese fondato sulla contrapposizione tra i due partiti maggiori, i Socialdemocratici e i Moderati. Accanto a questi, infatti, si è erto a terza forza politica del Paese, con il 18% dei consensi, il partito di estrema destra degli Svedesi Democratici. La frammentazione del quadro politico ha impedito la formazione di una maggioranza in grado di esprimere il nuovo Governo. Il nuovo esecutivo, guidato ancora da Stefan Lofven, leader socialdemocratico, è stato varato solo nel gennaio 2019, a seguito di un’intesa tra Socialdemocratici, Verdi, Centro e Liberali. Questi ultimi due partiti, pur dichiarandosi formalmente all’opposizione, si sono astenuti nella votazione parlamentare che ha portato al reincarico di Lofven. Come nella precedente legislatura, il nuovo Governo dovrà ricercare il sostegno parlamentare attraverso negoziazioni caso per caso, con intese a geometria variabile. L’opposizione, pur formalmente immutata rispetto alla precedente legislatura, risulta ora spaccata, essendo venuta meno l’appartenenza del partito di Centro e di quello Liberale al blocco denominato “Alliansen” (l’Alleanza), guidato dal partito Moderato e comprendente anche i Democratici Cristiani. Il partito degli Svedesi Democratici resta, almeno formalmente, escluso da ogni forma di collaborazione con gli altri partiti dell’opposizione. Il partito ex-comunista della Sinistra completa il quadro parlamentare: con la propria astensione, anche questo partito ha contribuito alla nascita del nuovo Governo Lofven.

Ambasciata d'Italia 21/04/2020

 

Ultimo aggiornamento: 23/04/2020