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Politica interna (NORVEGIA)

La Norvegia è una monarchia parlamentare in cui il Re riveste un ruolo puramente rappresentativo e simbolico. Il potere legislativo è esercitato da un Parlamento unicamerale (Storting), i cui 169 membri vengono eletti ogni quattro anni secondo un sistema proporzionale. Il potere esecutivo spetta al Consiglio di Stato, che è presieduto dal Primo Ministro ed è formalmente nominato dal Sovrano dopo avere ottenuto la fiducia del Parlamento. Il Consiglio di Stato guida il Paese e può formulare proposte di legge allo Storting. Il potere giudiziario è esercitato da un sistema indipendente di tribunali di primo e secondo grado, al cui vertice siede la Corte Suprema.

La politica norvegese del Secondo Dopoguerra, caratterizzata da un alto grado di stabilità, è stata dominata fino agli inizi degli anni '80 dal Partito Laburista, che ha guidato il Paese con Governi monocolore o di coalizione. Negli anni a venire si sono alternati vari Governi di centro-destra e centro-sinistra. L'attuale Esecutivo, uscito dalle elezioni politiche tenutesi il 13 settembre 2021, è espressione di una coalizione di minoranza formata dal Partito Laburista e dal Partito di Centro, che sono sostenuti esternamente dal Partito della Sinistra Socialista. Il Consiglio di Stato, insediatosi il 14 ottobre 2021, è presieduto dal Primo Ministro laburista Jonas Gahr Støre.

L'azione dell'Esecutivo attualmente in carica si basa sulla cosiddetta Piattaforma di Hurdal, il programma governativo concordato da Laburisti e Centristi per il periodo 2021-2025. Il documento copre un'ampia gamma di questioni politiche interne (tra cui salute, aborto, famiglia, scuola, lavoro, fisco, riforme) e internazionali (relazioni con l'Europa, Accordo SEE, difesa, clima). Tra i principali obiettivi di politica interna vi sono:

1. l'introduzione di un sistema di garanzie per agevolare l'accesso al mercato del lavoro, l'inasprimento delle norme sul lavoro interinale, ferie pagate per lavoratori licenziati e disoccupati (per non più di 12 mesi);
2. la lotta alle diseguaglianze sociali e alla povertà tramite una riduzione dell'imposta sui redditi inferiori ai 75.000 euro annui e un più facile accesso delle famiglie a servizi come asili nido e doposcuola. Ad essi si sommano l'introduzione dell'IVA sulle auto elettriche di lusso e l'incremento della tassa patrimoniale;
3. l'istituzione di un centro nazionale per lo sviluppo e la produzione di vaccini, antibiotici e farmaci biologici. Più in generale, un migliore accesso ai servizi sanitari e assistenziali pubblici e un rafforzamento dei servizi per gli anziani, i malati e le persone affette da disturbi mentali.

Ultimo aggiornamento: 23/01/2024