Il Presidente Aleksandr Lukashenko è stato rieletto il 9 agosto del 2020 per un sesto mandato consecutivo. Le diffuse accuse di manipolazione dei risultati elettorali hanno determinato proteste pacifiche di massa in tutto il Paese, cui è seguita una dura repressione. L'esito delle elezioni non è stato riconosciuto dalla maggior parte della Comunità internazionale e l'Unione Europea dall'ottobre 2020 ha gradualmente imposto misure restrittive nei confronti del regime bielorusso per rispondere all'escalation delle gravi violazioni dei diritti umani nel Paese e alla violenta repressione della società civile, dell'opposizione democratica e dei giornalisti, nonché all'atterraggio forzato di un volo Ryanair a Minsk il 23 maggio 2021. Nuove e pesanti sanzioni economiche sono state inoltre introdotte in risposta al coinvolgimento della Bielorussia nell'invasione militare dell'Ucraina da parte della Russia.

In Bielorussia si è protratta un'organizzazione sociale di stampo “socialista” anche dopo il crollo del blocco sovietico. Lo Stato rimane il principale attore economico, controlla direttamente le strutture produttive del Paese e, sebbene non agli stessi livelli occidentali, garantisce occupazione e servizi di base accessibili a tutta la popolazione (scuola, sanità, trasporti). Fattori che assicurano la presa sullo Stato sociale ma al prezzo di un notevole impegno economico. Dal momento che il Paese non dispone di risorse tali da poter provvedere in autonomia, è pertanto sempre più costretto a ricorrere agli interventi finanziari esterni. Uno dei problemi della Bielorussia al momento è la difficoltà di reperire all’estero i finanziamenti necessari a sostenere una politica fiscale espansiva ed a ripagare al contempo il servizio del debito estero. I prestiti della Russia e l’emissione di obbligazioni sulla piazza finanziaria di Mosca sono infatti le sole opzioni percorribili per queste Autorità, stante l’impossibilità per Minsk di accedere ai mercati finanziari occidentali ed i limitati margini di manovra offerti dalle riserve di oro e valuta estera.

Suscita ancora scalpore nella comunità internazionale la perdurante applicazione della pena capitale in Bielorussia. Si tratta dell'ultimo Stato europeo che non solo condanna ma esegue le sentenze.