A partire dal 2011, Cuba ha avviato un programma di attualizzazione del sistema economico, con l'intento di dare maggiore spazio all'iniziativa privata ed autonomia manageriale alle imprese statali, con l'obiettivo di giungere ad un socialismo prospero e sostenibile.  In tale quadro, oltre ad una serie di misure di carattere interno, sono state adottate normative e politiche per incentivare gli investimenti stranieri. Tra queste si segnalano l’istituzione di una Zona di Sviluppo Speciale (ZED) in un'area adiacente al nuovo porto di Mariel e l’approvazione di una nuova legge sugli investimenti esteri (2018).

La nuova Costituzione cubana è stata approvata dopo essere stata sottoposta a referendum popolare nel 2019 e, in base ad essa, Cuba è uno Stato socialista di diritto e giustizia sociale. La proprietà pubblica sui mezzi di produzione resta la forma principale, pur riconoscendo la proprietà privata come parte dell'economia.

La nuova Presidenza di Díaz-Canel, primo presidente di Cuba a non appartenere alla famiglia Castro, ha promesso una politica di continuità con la precedente. Al momento, continua ad affrontare un periodo difficile determinato dalla recrudescenza dell’embargo statunitense, dalla pandemia, dal conseguente blocco del turismo e dalla crisi economica – dalla quale ancora non si registrano tangibili segnali di un’effettiva ripresa. Questo Governo ha, in più di un’occasione, dichiarato che la produzione interna di beni alimentari per la popolazione e la lotta all’inflazione rappresentano le sue sfide più importanti in questo delicato momento storico.