X Chiudi
Governo Italiano
Governo Italiano

Breadcumbs

Politica interna (PRINCIPATO DI MONACO)

La dialettica fra i partiti rappresentati in Consiglio Nazionale (Orizzonte Monaco 20 seggi, Unione Monegasca 3, Rinascita 1, secondo i risultati delle elezioni del 2013) si mantiene in equilibrio in un gioco di ruoli tra soggetti schierati su posizioni generalmente tradizionaliste, con sfumate differenze ma con l’importante riferimento comune costituito dalla fedeltà al Principe.Negli ultimi anni si sono registrati segnali di risveglio nel dibattito politico con momenti di confronto tra le varie componenti istituzionali in merito a varie tematiche. In generale, dall’ascesa al trono del Principe Alberto II si è registrato un progressivo ringiovanimento della classe politica e dirigenziale, con graduale passaggio ai monegaschi di incarichi istituzionali di rilievo.I nuovi accordi bilaterali con la Francia hanno in effetti riconosciuto il diritto di Monaco ad avere propri cittadini in tutti settori dell’Amministrazione, incluse le cariche istituzionali a livello apicale, in precedenza riservate ai cittadini francesi. Di conseguenza è cresciuto l’interesse all’impegno politico e al diretto coinvolgimento dei cittadini monegaschi, anche con l’abbassamento a 18 anni dell’elettorato attivo. Importante, a questo proposito, la questione dell’applicazione dell’art.6 della Convenzione di cooperazione amministrativa franco-monegasca del 2005, secondo il quale le maggiori cariche pubbliche, ad iniziare da quella di Ministro di Stato, possono essere assegnate, dopo consultazioni fra le due Parti, «a cittadini monegaschi o francesi». La norma è già stata applicata nel 2015 in occasione della nomina, per la prima volta, di un cittadino monegasco, Patrice Cellario, alla testa del Dipartimento dell’Interno. Non vi è mai stato invece un Ministro di Stato monegasco, ma da più parti si spinge più o meno velatamente per questa soluzione, la cui adozione è in ogni caso demandata al Sovrano. Resta peraltro difficile, secondo la maggior parte degli osservatori, che Alberto II rinunci a nominare alla testa dell’esecutivo, anche in futuro, un cittadino francese di sua fiducia, come del resto dimostrato dalla designazione nel gennaio 2016, a seguito del ritiro per gravi motivi di salute di Michel Roger, dell’ex Ambasciatore di Francia Serge Telle. Il perpetuarsi della soluzione «francese», infatti, continuerebbe a permettergli di mantenere il controllo effettivo del Governo senza dover dare un ascolto privilegiato a nessuna delle fazioni che, nonostante le apparenti pulsioni unanimistiche, non mancano nel panorama politico ed economico del Principato. L’esistenza di tali fazioni è del resto stata dimostrata anche nel maggio 2016, con la sostituzione a metà legislatura, per la prima volta nella storia del Principato, del Presidente del Consiglio Nazionale, Laurent Nouvion, con Christophe Steiner, a seguito di una scissione all’interno del partito di maggioranza Orizzonte Monaco. 

Ultimo aggiornamento: 29/06/2016