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Politica interna (LIBANO)

QUADRO GENERALE: Il Libano e’ una democrazia parlamentare, basata su un sistema multiconfessionale. Le cariche dello Stato sono suddivise tra le 18 confessioni ufficialmente riconosciute. Il Presidente della Repubblica e’ cristiano; lo Speaker del Parlamento e’ sciita ed il Primo Ministro e’ sunnita. La meta’ dei 128 seggi parlamentari e delle poltrone ministeriali e' riservata ad esponenti cristiani; l’altra meta’ e’ invece ripartita tra le comunita’ musulmane (sunniti, sciiti, drusi e alawiti).

Il Libano ha sempre rappresentato un esempio di democrazia all’interno del mondo arabo. Vista in chiave regionale, la situazione in Libano risente in primis dei rapporti con i due Paesi confinanti, ossia Israele e Siria.

Il lungo conflitto con Israele, iniziato con l’invasione israeliana del 1978 (anno in cui fu creata la missione di pace  UNIFIL nel sud del Libano), e apparentemente avviatosi verso una stabilizzazione con il ritiro delle truppe israeliane nel giugno 2000, ha conosciuto una nuova escalation nell’estate del 2006, sfociata in un conflitto aperto tra Israele e la milizia di Hezbollah. Dopo la crisi del 2006, la situazione si e’ stabilizzata, grazie anche al rafforzamento della missione UNIFIL, che sta contribuendo in maniera sostanziale al mantenimento della calma lungo il confine. Al termine della lunga guerra civile libanese (1975-1990), il Libano e’ ricaduto sotto l’influenza della Siria, che ha mantenuto truppe nel Paese dei Cedri fino all’aprile 2005 (periodo della cosiddetta “tutela siriana”).  Anche dopo il ritiro delle truppe siriane dal Libano, la scena politica libanese e’ rimasta spaccata tra una coalizione antisiriana (14 marzo) ed uno schieramento pro-siriano (8 marzo). Le forti contrapposizioni interne sono talvolta sfociate in scontri tra fazioni (es. crisi del 7 maggio 2008).

ATTUALITA’ - Lo scoppio della crisi in Siria ha accentuato la polarizzazione in Libano tra fautori e oppositori del regime di Damasco, che ha contribuito ad un aggravamento del quadro di sicurezza (scontri tra milizie, attentati). Nonostante l’aumento delle tensioni politiche interne, il Libano e’ finora riuscito ad evitare di essere trascinato nel conflitto siriano, pur subendone gli effetti sul piano economico e umanitario (oltre un milione di profughi siriani sono stati registrati dalle agenzie dell'ONU).

Il clima di tensioni causato dalla guerra in Siria ha indotto il Parlamento ad autoprorogarsi e a rinviare le elezioni politiche, inizialmente previsteper il mese di maggio 2013, al novembre 2014. La crisi politica, aperta dalle dimissioni del premier Nagib Mikati (marzo 2013), si è conclusa nel marzo 2014, con il voto di fiducia del parlamento al governo d'interesse nazionale guidato dal sunnita moderato Tammam Salam. Il nuovo governo, che riunisce le principali forze politiche del Libano, sta attuando un piano di sicurezza nelle zone calde del Paese, per ridurre le tensioni e gli attentati a sfondo politico. Anche se permangono fattori interni ed esterni di instabilità, gli ultimi mesi hanno fatto registrare alcuni importanti progressi sul versante della sicurezza.

Ultimo aggiornamento: 13/10/2016