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Politica economica (NEPAL)

Sul piano della politica monetaria, la Banca Centrale Nepalese (Nepal Rastra Bank), istituita nel 1956, opera in maniera autonoma e indipendente per il mantenimento di uno stabile contesto macroeconomico e monetario. La liberalizzazione del sistema finanziario avviata dalla NRB con l’obiettivo di estendere la penetrazione dei servizi finanziari ha portato a una progressiva espansione delle istituzioni finanziarie e bancarie operanti in Nepal. Il rischio del sistema finanziario nepalese, secondo analisi del FMI, si mantiene però elevato. La sua frammentazione e la presenza di un settore cooperativo ampio e situato al di fuori del perimetro regolamentare della Banca Centrale sono elementi di vulnerabilità. Secondo le più recenti analisi della NRB, la fase iniziale dell’emergenza sanitaria aveva colpito duramente l’economia nepalese e il settore finanziario; tuttavia, il settore finanziario ha reagito prontamente evidenziando elevata resilienza. Anche i livelli di attività economica e le erogazioni di credito da parte delle banche hanno ripreso slancio con il progredire della campagna vaccinale.

Tuttavia, va segnalato come negli ultimi mesi l’inflazione (7,1% a marzo 2022) e le importazioni in valore (in particolare di petrolio) siano aumentate rapidamente, accentuando lo squilibrio nella bilancia dei pagamenti ed erodendo il livello delle riserve valutarie; tra luglio 2021 e marzo 2022 le riserve valutarie sono scese del 18% (9,6 miliardi di dollari pari a circa 6 mesi di importazioni).

A inizio maggio 2022 la Banca Mondiale ha accordato un finanziamento di 150 milioni di dollari (‘Finance for Growth’ Development Policy Credit) per favorire l’adozione di misure volte a rafforzare la stabilità del settore finanziario, a diversificare l’offerta di strumenti finanziari (ad esempi, i servizi di pagamento digitali) e ad accrescere l’accessibilità dei servizi finanziari (inclusione finanziaria).

Le misure di policy adottate dalle autorità nepalesi e lo stato di attuazione delle riforme strutturali anche nel settore finanziario sono soggette a un monitoraggio attento da parte dell’IMF a seguito della concessione, a gennaio 2022, di una Extended Credit Facility (ECF) per circa 400 milioni di dollari.

In linea di principio il Governo del Nepal incoraggia gli investimenti stranieri e nel tempo ha introdotto politiche favorevoli ai capitali stranieri tra cui si segnala la Foreign Investment Policy del 2014 che salvaguarda i diritti degli investitori e definisce i servizi a loro dedicati.

Tuttavia ogni investimento straniero deve essere preventivamente approvato dal Governo. Mentre il Department of Industry (DOI)/Industrial Promotion Board è competente per l’approvazione di investimenti di basso e medio livello, l’Investment Board of Nepal (IBN) – che è presieduto dal Primo Ministro nepalese- è incaricato di valutare i progetti di valore superiore ai 100 milioni di dollari US. L’IBN valuta anche l’opportunità di autorizzare gli investimenti nei settori ritenuti più sensibili. Le aree verso le quali il governo indirizza maggiormente gli investitori stranieri sono: energia (in particolare idroelettrica), industria manufatturiera, turismo, edilizia, agricoltura e risorse minerarie.

Al fine di attrarre investitori stranieri e nazionali, il governo del Nepal sin dal 2000 ha investito nella creazione di 16 “Special Economic Zone” (SEZ). Benchè tutte siano state ormai individuate, solo tre (Bhairahawa, Panchkhal e Simara) sono ad oggi entrate in una fase operativa.

Redazione Ambasciata d'Italia a New Delhi

 

Ultimo aggiornamento: 25/07/2022