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Politica economica (ETIOPIA)

La politica di raggiungimento degli obiettivi del Growth and Transformation Plan (GTP) è stata attuata in buona misura attraverso finanziamenti diretti della Banca Centrale e acquisti di titoli emessi dallo Stato da parte delle banche private. Si è però trattato di misure inflazionistiche ovviamente non sostenibili nel lungo periodo. 

Nel 2016 è entrato in vigore il GTP II (2016-2020), il cui obiettivo cardine è la trasformazione - entro il 2025 - dell’Etiopia in un paese a medio reddito. Il piano prevede di mantenere il tasso di crescita medio annuo del PIL reale dell’11%, da raggiungere all’interno di un ambiente macroeconomico stabile, ed allo stesso tempo di perseguire politiche aggressive al fine di incentivare una rapida industrializzazione e trasformazione strutturale. Il Governo inoltre, si impegna a ridurre l’inquinamento, ad aumentare l’efficienza energetica e ad evitare la perdita della biodiversità favorendo una crescita economica sostenibile con l’intento di assicurare l’accesso alle risorse alle generazioni future, e centrando pertanto uno dei 17 obiettivi dello Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Nonostante il basso livello di produttività agricola registrato nel 2019 a causa della persistente siccità e dei danni alle colture provocati dalle locuste, l’agricoltura e l’agroindustria beneficeranno di una tendenza al rialzo dei prezzi alimentari globali nel periodo 2020-2021.

L’industria tessile, nonché l’abbigliamento e la pelletteria, beneficeranno del basso costo del lavoro. Inoltre, la costruzione di nuove aree industriali come quelle di Hawassa e Kombolcha già operative, non fa altro che favorire il processo industriale. L’obiettivo del Governo è costruire circa una dozzina di parchi industriali in modo tale da accelerare le esportazioni. L’Etiopia al momento è suddivisa in Highlands densamente abitate, dove hanno sede i maggiori centri industriali e agro-industriali, e Lowlands. 

La crescita economica sarà sostenuta anche dall’aumento di credito, data l'espansione dei servizi bancari e la concessione di licenze a imprese estere, che contribuirà all'aumento dei consumi privati. Grazie al progetto G20 Compact with Africa (CwA) nato nel 2017, l’Etiopia è uno dei dodici paesi africani che beneficia dell’impegno dei partner europei, insieme al Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e la Banca Africana per lo Sviluppo, nel promuovere gli investimenti privati attraverso miglioramenti sostanziali all’interno del contesto macroeconomico, economico e finanziario.

Lo scorso settembre Il Ministero delle Finanze ha presentato il nuovo pacchetto di riforme denominato Home-grown Economic Reform in risposta al massiccio deficit commerciale e alla disoccupazione in crescita. L’obiettivo è quello di creare lavoro, affrontare la mancanza di valuta estera e abbassare la pressione inflazionistica. In tale contesto, il settore privato risulta indispensabile nel processo di realizzazione delle riforme. Parte del programma è la parziale privatizzazione di tre compagnie statali di punta: Ethio Telecom, Ethiopian Airlines ed Ethiopian Electric Power. L’Esecutivo ha disposto la vendita di una quota di minoranza per far fronte alla carenza di valuta estera e favorire la partecipazione delle imprese straniere. Recentemente la Germania ha firmato una dichiarazione d’intenti dove si impegna a donare 325,5 milioni di euro a supporto dell’ambiziosa riforma economica etiopica. La nazione tedesca intende contribuire al Programma di Crescita e Competitività della Banca Mondiale (Development Policy Operation) di modo che il Paese possa utilizzare i finanziamenti per rafforzare le aree industriali ed aumentare le entrate fiscali migliorando il clima per gli investimenti.

Ultimo aggiornamento: 10/02/2020