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Politica economica (LIBANO)

Gli obiettivi prioritari di politica economica del Paese si possono riassumere nella necessità improrogabile di dare attuazione al piano elettrico nazionale, di riformare il settore delle telecomunicazioni, di predisporre un piano di potenziamento dei servizi sociali in campo sanitario e previdenziale a sostegno delle fasce più povere della popolazione, di potenziare la rete infrastrutturale del paese (in particolare le vie di comunicazione) e di ridurre il debito estero.

Sulle privatizzazioni, esistono invece divergenze di opinioni: le banche private ritengono che procedere con le privatizzazioni consentirebbe una riduzione fino al 50% del debito pubblico, mentre le Istanze istituzionali ritengono che sarebbe negativo per lo Stato privatizzare quelle attività che producono entrate consistenti (ad esempio quelle provenienti dalle società di telecomunicazioni). Diversa è la questione per l'Ente Elettrico Libanese (Electricite’ du Liban, EDL), il cui deficit strutturale pesa sensibilmente sul bilancio pubblico, per il quale si lamenta il ritardo nella realizzazione dei progetti previsti dal Piano Elettrico Nazionale, dovuto in parte alla difficoltà di reperire finanziamenti sia sul mercato interno che internazionale.

Permangono, pertanto, le incertezze sui possibili sviluppi nel lungo termine dovute sia al contesto interno (che necessita di riforme strutturali di ampia portata soprattutto per quanto attiene alla prospettata privatizzazione dei settori dell’energia e delle telecomunicazioni), sia alla situazione regionale ancora  instabile. Le prospettive di crescita dell’economia libanese rimangono comunque strettamente legate alle attività svolte dal sistema finanziario che, grazie alle efficaci politiche adottate dalla Banca Centrale nel corso degli anni, hanno sopperito alla mancata attuazione di misure economiche adeguate riconducibili ad una sostanziale “inerzia” dell’Esecutivo.

Tuttora irrisolta rimane la controversa questione relativa all’approvazione di un piano di aumenti salariali per i lavoratori dipendenti. Gia’ nel dicembre 2011, il Governo aveva mediato per il raggiungimento di un accordo con il principale sindacato libanese e le associazioni dei datori di lavoro. Tale intesa non si è a tutt’oggi concretizzata con riferimento ai lavoratori del settore pubblico, poiché il suo impatto sul bilancio dello stato é stimato in 1,5 miliardi di dollari e non vi è copertura finanziaria. È verosimile che una soluzione di compromesso debba comunque essere presa in considerazione, individuando le modalità  più opportune per incrementare le entrate dello Stato, senza penalizzare le categorie meno abbienti (come in effetti avverrebbe con l'aumento dell'IVA, pure da tempo auspicato dal Fondo Monetario Internazionale), ma incidendo sui redditi più elevati (ad esempio con l'aumento degli interessi sulle rendite finanziarie) e contrastando la generalizzata tendenza all'evasione fiscale.  

Ultimo aggiornamento: 19/05/2017