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Politica economica (ERITREA)

Lo Stato eritreo persegue una politica economica di tipo dirigista e protezionista. Se l'interventismo economico limita l'iniziativa privata causandone l'atrofizzazione, il protezionismo e' anch'esso uno degli ostacoli allo sviluppo del Paese.

Paese che quindi resta sacrificato dalla scarsa disponibilita' e formazione della manodopera, inadeguatezza infrastrutturale e insufficienza dell'approvvigionamento energetico, scarsa disponibilita' di materie prime e prodotti lavorati e semilavorati i cui costi sono resi esosi dagli elevati dazi doganali.

Lo stato di diritto offre scarse garanzie agli investitori stranieri ed alcuni settori rimangono ad essi preclusi.

I principali obiettivi di sviluppo del Governo dovrebbero assolutamente concentrarsi nel miglioramento della rete infrastrutturale, la sicurezza alimentare, l'energia alternativa e l'allargamento dell'accesso dei cittadini ai servizi sociali di base.

Nel 2016 sono state varate una serie di riforme in ambito economico che hanno ristretto in modo considerevole l'accesso al contante da parte di cittadini e imprese. In un paese dove la moneta elettronica non esiste, con tassi di connessione alla rete web tra i più bassi al mondo e all'impossibilità di accedere, per molti eritrei, a forme alternative di pagamento, l'economia ha reagito a tali provvedimenti contraendosi ancor piu'.

La già depressa economia eritrea è stata ulteriormente danneggiata dal peggioramento delle ragioni di scambio delle valute pregiate al mercato nero, determinando una svalutazione delle rimesse economiche dall'estero sulle quali una larga fetta della popolazione fa affidamento per andare avanti. Questo aspetto sin dal 2019 si e' di fatto annullato, al momento non esiste un mercato nero ed il cambio e' stabile pari a circa 15,5NKF=1 Euro.

L'Eritrea persegue politiche confuse e speso con risvolti incomprensibili ed antieconomici per il Paese. Il mercato eritreo è fortemente penalizzato dalla chiusura de facto delle importazioni e dalla progressiva atrofizzazione vera e propria del settore privato. Qualunque attività economica deve fare i conti con restrizioni all'accesso al credito, cronica mancanza di materie prime, la continua mancanza di energia, una burocrazia incomprensibile e l'asfissiante controllo del Governo su ogni attività economica.

Ultimo aggiornamento: 04/07/2022