Il volume delle esportazioni di caffè dall’Etiopia è cresciuto del 21,8% rispetto al precedente raccolto raggiungendo 137.417 tonnellate.
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Sarà operativo a partire da giugno il parco industriale farmaceutico attualmente in fase di costruzione a Kilinto, a sud di Addis Abeba.
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Avrà luogo ad Addis Abeba, dal 10 al 14 maggio prossimi, l’11° edizione della Fiera specializzata Agrifex, dedicata al settore agricolo e della trasformazione dei prodotti alimentari.
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Dal 3 al 5 maggio prossimi ad Addis Abeba, II edizione della Fiera commerciale internazionale agrofood Ethiopia, dedicata ad agricoltura, tecnologie per lavorazione e confezionamento alimenti, catering e prodotti alimentari per l’ambito alberghiero.
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Un notevole aumento degli investimenti diretti esteri (Ide) è stato registrato dalla Commissione etiope per gli investimenti nel primo semestre dell’anno fiscale in corso.
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E’ stato ufficialmente avviato nella aree dove sono in fase di costruzione i parchi agro-industriali un programma pilota per la realizzazione di laboratori d’analisi agro-alimentari.
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L’Etiopia è un partner prioritario dell’Italia e dell’Unione Europea in Africa sub-sahariana, un punto di riferimento essenziale per la stabilità di una regione che ha rapporti di lungo corso con il nostro Paese e che riveste oggi un ruolo cruciale per la sicurezza internazionale.
Le relazioni politiche bilaterali proseguono su di un piano di ottima collaborazione, specie a partire dalla restituzione da parte italiana della Stele di Axum (aprile 2005), che ha aperto un nuovo capitolo nei rapporti fra i due Paesi. Frequenti le visite bilaterali (come dimostrano, da ultimo, quelle del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a marzo 2016, del Presidente del Consiglio Matteo Renzi a luglio 2015, del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a gennaio 2015 e gennaio 2016, oltre che quella del Ministro degli Esteri etiopico Tedros Adhanom a Milano a settembre 2015).
Il ruolo che l'Etiopia svolge in alcune delle principali situazioni di conflitto nel Corno d'Africa, come la Somalia o il Sud Sudan, la rende un partner imprescindibile in questa regione del mondo.
Ma, al di là delle ragioni storiche e geopolitiche che giustificano intensi rapporti bilaterali, vi sono oggi concreti interessi economici per l'Italia in Etiopia. Il sostenuto trend positivo fatto registrare dal Paese nell’ultimo decennio (oltre 10% di crescita media del PIL dal 2004), l'apertura - seppur timida - agli investitori internazionali, il basso costo del lavoro, le dimensioni ragguardevoli del mercato (quasi 90 milioni di persone), la disponibilità di fonti energetiche nazionali (idroelettriche), i collegamenti aerei diretti con l'Italia e, non da ultimo, la presenza di una comunità italiana limitata ma ben inserita, rappresentano i punti di forza su cui costruire rapporti economico-commerciali piu' dinamici.
L’interscambio commerciale, ancora al di sotto delle reali potenzialità e fortemente concentrato, è cresciuto costantemente negli anni, fino a raggiungere 365 milioni di euro nel 2015 (di cui 307 milioni di nostro export). L’Italia è il 9° cliente e 5° fornitore a livello mondiale; il 2° partner commerciale, 1° fornitore e 3° cliente a livello europeo. Circa la metà del nostro export è basato su macchinari e apparecchiature, in particolare macchine industriali specializzate e di impiego generale. Segue il comparto degli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi. Per quanto riguarda le importazioni, esse si concentrano, per circa i due terzi, nel settore agricolo (caffè, semi oleaginosi e altri prodotti di colture permanenti) e per il restante terzo nelle produzioni conciarie e tessili. Questi dati non tengono conto del fenomento delle triangolazioni (via Paesi del Golfo) e dei beni prodotti da aziende italiane presso stabilimenti in Paesi terzi (ad esempio, IVECO in Cina e Piaggio in India).
La presenza economica italiana in Etiopia consta di un variegato gruppo di imprenditori residenti, in molti casi con presenza nel Paese ultra-quarantennale (con la parentesi del regime di Menghistu, che ha costretto molti a lasciare il Paese per poi farvi ritorno dopo il 1991), e di gruppi e aziende che hanno iniziato ad operare in Etiopia in tempi più recenti, sulla spinta della forte crescita economica che ha caratterizzato il Paese nell’ultimo decennio. Alcuni grandi progetti infrastrutturali del Paese sono affidati a società italiane: è il caso della Salini-Impregilo, che opera da decenni in Etiopia ed è attualmente impegnata nella costruzione di due grandi dighe (Gibe III sul fiume Omo e Grand Ethiopian Reinassance Dam sul Nilo Azzurro).
Gli operatori italiani nutrono un generale ottimismo circa il futuro del Paese, ma non mancano di sottolineare gli aspetti critici che caratterizzano questo contesto e che colpiscono indistintamente tutte le imprese private, siano esse straniere o locali.
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