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Overview (VENEZUELA)

Con riserve certificate dall’OPEC pari ad oltre 300 miliardi di barili, il Venezuela è il primo Paese al mondo per riserve di petrolio. Estremamente importanti sono anche le riserve accertate di gas (in particolare quelle off-shore) che ammontano ad oltre 5.500 miliardi di metri cubi e considerate le prime del Sud-America e le ottave al mondo. Il territorio del Paese è altresì estremamente ricco di oro, diamanti, coltan e risorse minerarie di ogni genere.

Nonostante queste premesse estremamente favorevoli il Paese dal 2013 vive una situazione di profonda crisi economica. Secondo i dati più recente diffusi dal Banco Central de Venezuela (BCV) e dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), tra il 2013 ed il 2020 l’economia nazionale ha registrato una contrazione di oltre il 80%. 

L’intercambio commerciale tra Italia e Venezuela negli ultimi anni ha registrato un vero e proprio crollo (dal 2012 si è registrata una diminuzione di oltre l’80%).  Nel 2012 l’Italia esportava beni e servizi per oltre 1.1 miliardi di Euro registrando un saldo positivo nella bilancia commerciale di oltre 900 milioni di euro. Nel 2021 invece l’interscambio commerciale si è attestato sui 211,8 milioni di euro; le esportazioni italiane verso il mercato venezuelano sono state pari a 89,5 milioni di euro mentre il valore delle importazioni è stato di 122,4 milioni di euro. L’Italia esporta principalmente prodotti petroliferi raffinati, macchinari e generi alimentari. Le voci principali delle nostre importazioni sono, invece, prodotti della siderurgia, metalli e semilavorati. I prodotti e le imprese italiane godono peraltro di un’immagine positiva nel paese, soprattutto nel settore alimentare e dei macchinari, grazie anche alla presenza di una consistente comunità italo – venezuelana.

La presenza di industriale italiana nel Paese tradizionalmente importante, si è ridotta drasticamente negli ultimi 10 anni in conseguenza della crisi economica che ha indotto gran parte delle imprese a sospendere e/o cedere le proprie attività. Tra i gruppi italiani ancora attivi in Venezuela troviamo ENI che dispone di importanti progetti nel settore Oil & Gas.

Nel 2020 le Autorità venezuelane hanno istituito, nell’ambito. della c.d. "Ley Anti-Bloqueo", il Centro Internacional de Inversión Productiva (CIIP) con l'obiettivo di attrarre investimenti stranieri nei principali settori produttivi dell'economia nazionale offrendo agevolazioni e garantendo un regime giuridico favorevole e che offra confidenzialità e riservatezza. Nel luglio del 2022, per mezzo della “Ley Orgánica de las Zonas Económicas Especiales (LOZEE)”, le Autorità venezuelane hanno istituito 5 zone economiche speciali: Paraguaná (Falcon); Puerto Cabello-Morón (Carabobo), La Guaira (La Guaira), Margarita (Nueva Esparta) e l’Isola di Tortuga (Miranda), che beneficeranno di incentivi fiscali e doganali e che godranno di un regime giuridico particolarmente favorevole agli investimenti, sia nazionali che internazionali.

Nel 2021, dopo 8 anni di recessione, l’economia ha registrato alcuni timidi segnali di ripresa. Anche per il 2022 e 2023 è prevista, anche grazie l’aumento del prezzo internazionale del petrolio, una crescita dell’economia venezuelana. Nel 2022 si è registrata inoltre una ripresa dei negoziati tra le Autorità venezuelane e quelle statunitensi per arrivare ad una revisione delle sanzioni internazionali che colpiscono l’economia venezuelana, in particolare quelle relative al settore petrolifero e che limitano le attività della compagnia petrolifera nazionale Petróleos de Venezuela (PDVSA).

Ultimo aggiornamento: 22/07/2022