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Overview (TAGIKISTAN)

Le relazioni economiche bilaterali con l’Italia sono limitate, ma godono in questo momento di particolare visibilità per il lavoro che Webuild sta compiendo per la costruzione della diga di Rogun. A luglio 2022 Webuild ha raggiunto un traguardo rilevante per il Progetto Idroelettrico di Rogun, in Tagikistan, con l’avvio del getto di cemento per la costruzione della diga. Il Rogun HPP Hydropower Plant Project è un’opera imponente che raddoppierà il potenziale energetico del Tagikistan, attraverso la generazione di energia pulita e rinnovabile, contribuendo a supportare il processo di sviluppo sostenibile del Paese. Situato a 90 kilometri da Dushanbe a monte del fiume Vakhsh, tra le montagne del Pamir, con i suoi 335 metri di altezza  a 1.300 metri sopra il livello del mare, l’Impianto di Rogun sarà la diga più alta del mondo battendo il record della diga di Nurek, sempre in Tagikistan. I lavori sono stati commissionati dalla OJSC Rogun Hydropower Plant e Webuild è responsabile della realizzazione delle principali opere civili necessarie alla realizzazione della diga in rockfill con nucleo di argilla. Il progetto comprende inoltre ulteriori lotti riferiti ai lavori di tunneling ed alla realizzazione della centrale elettrica e delle opere elettromeccaniche. Per la realizzazione del solo lotto Webuild, sono coinvolte circa 2.000 persone. Ad oggi, sono state già attivate due delle sei turbine che comporranno l’impianto, la Unità 5 e la Unità 6, ciascuna con una capacità potenziale di 600MW. L’avvio dell’impianto per fasi funzionali ha permesso al Tagikistan di soddisfare la crescente domanda di energia registrata in particolare durante i mesi invernali e di esportare parte dell’energia prodotta nei paesi confinanti. Quando tutte le sei turbine da 600MW ciascuna saranno attive e il progetto sarà ultimato, l’Impianto di Rogun avrà una potenza installata di 3.600MW, l’equivalente di 3 reattori nucleari. Webuild è leader di riferimento su scala globale nella realizzazione di impianti idroelettrici, con la realizzazione di più di 300 dighe e impianti idroelettrici, per complessivi 52.900MW di capacità installata.  

La bilancia commerciale ha numeri ridotti ma in crescita. Secondo i dati ICE nel 2021, l’interscambio commerciale tra Italia e Tagikistan e’ stato di 86,5 milioni di Euro. L’export italiano si è dimezzato rispetto al 2020, scendendo a 18,2 milioni di Euro (voce principale i macchinari). Il valore delle importazioni dal Tagikistan è stato pari a 68,3 milioni di Euro, in aumento (+70%) rispetto all’anno precedente e concentrate sull’alluminio.

Da menzionare che Carrera è attiva dal 1992 a Khujand con una joint venture che utilizza il cotone tagiko per produrre manufatti tessili e jeans da destinare all'esportazione.

L’importazione di macchinari e tecnologia italiane riguarda soprattutto il settore della trasformazione alimentare (lavorazione di grano e pasta) e lo sviluppo di serre e piantagioni di alberi da frutta.

Rimane non risolta la questione del mancato trasferimento di oltre 9 milioni di Euro da parte della Tojiksodirotbonk (una delle banche coinvolta nella crisi del settore) alla Banca Popolare di Sondrio, destinatario finale SACE.

Ultimo aggiornamento: 28/07/2022