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Governo Italiano
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Overview (CINA)

Sin dal 2004, i rapporti diplomatici tra Italia e Cina sono inquadrati in quello che viene definito “partenariato strategico globale”. In altre parole, l’estensione delle collaborazioni in atto non si limita al solo ambito strettamente bilaterale, sia esso politico, economico-commerciale o culturale, ma coinvolge anche la trattazione di tematiche globali, il rapporto UE-Cina, le questioni multilaterali. Nel 2020 si è inoltre celebrato il 50mo anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali fra Italia e Cina.

La Cina è una destinazione strategica per il nostro export, con un potenziale di crescita ancora inesplorato. Il Paese è tra le prime dieci destinazioni delle nostre esportazioni a livello globale, primo mercato in Asia e secondo tra i Paesi extra-europei, dopo gli Stati Uniti. L’Italia è al quarto posto tra i Paesi UE per volume di esportazioni verso la Cina, preceduta da Germania, Francia e Paesi Bassi.  

Il 2023 si chiude con un risultato positivo delle esportazioni italiane in Cina che registrano una crescita tendenziale del 16,8%, attestandosi sulla cifra di 19,2 miliardi di euro. A livello settoriale tra i cinque principali comparti per quota di export italiano in Cina risultano crescita rispetto allo stesso periodo del 2022, il settore farmaceutico (+192,1%), il comparto del tessile e l’abbigliamento (+14%) e quello dei macchinari (+0,9%); in flessione il settore delle sostanze e prodotti chimici (-11,4%) e quello dei mezzi di trasporto (-26,5%).

Nello stesso periodo, il valore aggregato delle importazioni italiane dalla Cina è stato pari a 47,6 miliardi di euro, in calo del 17,8% rispetto al 2022. Si tratta di una tendenza al ribasso che si protrae ininterrottamente da dicembre 2022. Di conseguenza, sono in terreno negativo la quasi totalità dei settori di attività economica ivi incluso i principali comparti per quota di import dalla Cina se paragonati al 2022: computer, apparecchi elettronici e ottici (-16,5%), apparecchi elettrici (-6,9%), prodotti tessili (-23%), sostanze e prodotti chimici (-11,1%), macchinari e apparecchiature (-20,1%).

Sul piano degli investimenti, persiste uno squilibrio tra lo stock di IDE italiani in Cina, che al 2022 equivaleva a 15,5 mld di euro, e lo stock di IDE cinesi in Italia, che, sempre al 2022, ammontava a 2,3 mld di euro. Riguardo agli investimenti italiani in Cina, rimane prioritaria la ricerca dell’ottenimento di una genuina parità di trattamento (level playing field) e tutela della proprietà intellettuale per gli operatori economici stranieri. Sul piano dell’attrazione di investimenti cinesi produttivi in Italia, i numeri attuali indicano come permangano ampi margini di sviluppo, in particolare nei settori collegati al raggiungimento degli obiettivi connessi alla mobilità sostenibile.  

Ultimo aggiornamento: 29/02/2024