L’avvio, nel 1972, dell’estrazione di petrolio e gas naturale, ed il progressivo sviluppo delle energie rinnovabili (biomasse ed eolico in testa), insieme alle riforme volte alla riduzione dei consumi e al risparmio energetico, varate a seguito della crisi petrolifera degli anni ’70, hanno consentito alla Danimarca di raggiungere l’indipendenza energetica nel 1997.

La legge danese sul clima che adotta l'obiettivo legalmente vincolante di riduzioni delle emissioni del 70% entro il 2030 rispetto alla linea di base del 1990 è stata adottata dal 95% di tutti i voti nel parlamento danese nel giugno 2020.

Fatti sulla transizione energetica danese nel 2020: il 64% della produzione di elettricità proveniva da energia eolica e solare nella prima metà del 2020. Prezzi bassi dell'elettricità rispetto al resto dell'UE. Sicurezza energetica: potenza nelle prese per il 99,996% del tempo e minore dipendenza dall'importazione di energia. Il 12,5% delle esportazioni danesi di beni è tecnologia energetica, più della metà è legata al vento. Il 6% dei dipendenti privati ​​lavora nei settori della tecnologia verde. La riduzione annuale dell'intensità energetica di oltre il 2% ha migliorato la competitività.

La Danimarca è un leader globale nello sviluppo eolico offshore. Nel 1991 la Danimarca è diventata il primo paese al mondo a portare in mare turbine eoliche con 11 turbine da 450 kW nel parco eolico offshore di Vindeby. Oggi, la Danimarca punta a una capacità totale di oltre 7 GW offshore (attualmente sono installati circa 29 GW eolici offshore a livello globale).