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Disponibilitą materie prime (SUDAN)

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Osservazioni

Petrolio

Prima della secessione del Sud Sudan (luglio 2011), il Sudan e il Sud Sudan disponevano congiuntamente di risorse petrolifere stimate tra i 5 e i 6,7 miliardi di barili, attestandosi al quinto posto nella classifica dei Paesi africani con maggiori risorse petrolifere. Venendo a mancare tale risorsa, le conseguenze per l'economia sudanese sono state catastrofiche: il Paese continua ad accusare l’impatto della secessione e necessita un processo di diversificazione della produzione, dell’incentivazione del settore manifatturiero e del terziario.

La stabilità economica di entrambi i Paesi è comunque direttamente collegata al grado di cooperazione che essi riusciranno a raggiungere. Se infatti circa l`80%  dei giacimenti petroliferi si trova in Sud Sudan, d’altro canto l`assenza di sbocchi sul mare e di infrastrutture di lavorazione, raffinazione e di distribuzione lo costringono a pagare royalties a Khartoum per il transito del petrolio verso il principale porto commerciale della regione, Port Sudan.

Oro

Dalla secessione del Sud Sudan, il Governo di Khartoum ha molto puntato sulla produzione aurea quale fattore di diversificazione dell'economia e fonte di valuta forte. L'apertura nel settembre 2012 di una nuova raffineria d'oro a Khartoum rientra in tale impegno di sostegno al settore aureo. Difatti, con la raffinazione dell'oro nel Paese il Governo mira a contrastare il contrabbando aureo garantendo maggiori profitti ai produttori di oro garantendo un prodotto con uno standard di qualita' internazionale. A Gennaio 2018 il Ministro dei Minerali ha dichiarato che la produzione di oro del Sudan ha raggiunto le 93 tonnellate, attestandosi al terzo posto nella classifica dei maggiori Paesi produttori africani dopo Ghana e Sud Africa. 

Capi bestiame

Secondo le statistiche del Luglio 2017, nel Paese sarebbero presenti circa 134.57 mln di capi bestiame, tra cui 39.76 mln di bovini, 48.91 mln di pecore, 42.18 mln di capre e 3.72 mln di cammelli. Nonostante tale presenza sia tra le più significative dell`Africa e del Medio Oriente, la produzione annuale di pelli e carne è relativamente modesta a causa della scarsità delle vendite rispetto alla media africana e per lacune presenti nel tessuto industriale, sebbene l`esportazione di pelli costituisca una delle principali voci dell’export industriale del Paese, nonchè uno strategico settore per la crescita delle esportazioni.

Potenziale, opportunità e sfide nell`ambito energetico

Nel campo energetico è stata registrata una crescita annua del 10% nel periodo 2005 – 2015. La totale produzione energetica del 2015 è stata pari a 13.133 GWh, di cui il 64 % proveniente da energia idroelettrica. Il Sudan è dotato di 13 centrali termoelettriche per una capacità totale di 1.650 MW e di 5 centrali idroelettriche per una capacita` totale di 1.593 MW, di cui la principale è quella di Merowe. A causa del sempre crescente fabbisogno di elettricità, il Ministero dell’Energia ha dato vita ad uno Short-Term Plan 2016-2020, comprendente da un lato l'utilizzo dell`energia idroelettrica per i siti di Up Atbara- Sitat, Kajbar, Dagash, dall’altro l'implementazione di centrali termoelettriche per i seguenti progetti: Red Sea Combined Cycle, Red Sea fired coal – steam turbines, Garri3 (ciclo semplice fase1 e ciclo combinato fase2) tutti in attesa di finanziamento. Nell`ambito dell`utilizzo delle energie rinnovabili, il Sudan ha fissato un primo target nel 2020 con il raggiungimento di 500 MV prodotti attraverso fotovoltaico e 300 MV, invece, attraverso energia eolica. Di notevole importanza è il Rural Electrification Programme, che si pone l`obiettivo di fornire energia elettrica al 26% della popolazione rurale (lontana dalla rete) mediante l'istallazione di 1.1 milione di Solar Home Systems (SHS) in quindici anni (2015-2031) con un budget stimato di 600 milioni di USD.