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19/10/2016 - Settore offshore: investori stranieri cercasi

Settore offshore: investori stranieri cercasi

La vendita degli asset delle due principali società danesi operanti nel settore dell’ energia, la Dong Energy e la Maersk Oil, apre uno spiraglio nel governo danese sulla possibilità di apertura ad investitori esteri nei settori dell’estrazione e produzione di gas e petrolio nella porzione danese di Mare del Nord.

L’apertura, da leggersi come la possibilità per la Danimarca di continuare ad ottenere gli introiti derivanti dalla tassa sul petrolio, è giunta dal Ministro dell’Energia, Lars Christian Lilleholt, in una intervista rilasciata a Bloomberg. Nella sua dichiarazione il Ministro sottolinea la necessità di individuare i requisiti tecnici e finanziari che i nuovi operatori dovranno rispettare ed esclude la possibilità di limitazioni per gli acquirenti stranieri, russi compresi. A questi ultimi infatti non saranno applicate le sanzioni imposte dalla Commissione Europea.

Le dichiarazioni di Lilleholt stridono rispetto alle parole del suo collega Claus Hjort Frederiksen, Ministro delle Finanze, che, circa un anno fa, precedentemente al lancio della offerta pubblica di acquisto di Dong dello scorso giugno, aveva escluso la possibilità di investitori stranieri ed aveva portato come esempio di potenziale acquirente indesiderato la società russa Gazprom.

Il settore dell’offshore rappresenta per la Danimarca un mercato particolarmente strategico sia ai fini della produzione interna che soprattutto in un’ ottica di esportazione per le ingenti entrate governative che esso genera. A partire dagli anni ’70, anni in cui ha preso avvio la produzione di gas e petrolio, l’offshore ha generato introiti per il governo per circa dkk 400 milioni ($ 60 milioni) che hanno raggiunto il loro picco nel 2008 con circa dkk 35,2 mln per poi vedere una flessione negli anni seguenti sino a metà 2014.

Ad oggi, l’unica società non danese operante nel settore della produzione di gas e petrolio è rappresentata dalla società Hess-Corporation con sede a New York, mentre la Chevron Corp. e la Royal Dutch Shell Plc. hanno già numerosi interessi nella porzione danese di Mare del Nord grazie alla partecipazione al DUC (Danish Underground Consortium) in partnership con la danese Maersk.

 

 

 

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - DANIMARCA