PERÙ – Il governo del nuovo presidente Pedro Pablo Kuczynski si prefigge di garantire l’accesso universale ad acqua potabile e reti fognarie entro il 2023: lo ha annunciato lo stesso capo dello Stato, insediato il mese scorso, precisando che l’obiettivo mira anche a modernizzare gli acquedotti esistenti, la cui scarsa efficienza pregiudica il servizio. Sui circa 9 milioni di abitanti della capitale Lima, almeno un milione non dispone di acqua potabile, problema che si estende a un terzo dell’intera popolazione peruviana (30 milioni di abitanti), secondo dati della Banca Mondiale. “È assolutamente essenziale che tutti i peruviani abbiano acqua pulita in casa e che siano trattati tutti gli scarichi. Le aziende idriche in Perù sono in crisi a causa delle perdite e dei mancati pagamenti, nell'ordine del 50%” ha detto Kuczynski durante un evento nella capitale.

Fra gli altri, il “Programa Pachacutec”, del valore stimato di 600 milioni di soles (200 milioni di dollari), fornirà acqua potabile e rete fognaria a 184.000 abitanti del distretto di Ventanilla, nel porto del Callao. La prima delle tre fasi del progetto, che consterà di 669 km di tubature, 29.934 accessi all’acqua potabile e 30.773 alla rete fognaria, oltre a perforazione di pozzi e costruzione di bacini artificiali – dovrebbe concludersi entro il prossimo ottobre.

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