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25/02/2016 - Il Dipartimento del Commercio USA rende noti i dati dell'interscambio 2015

Il Dipartimento del Commercio USA rende noti i dati dell'interscambio 2015

I dati pubblicati a febbraio 2016 dal Dipartimento del Commercio americano per il 2015 fanno stato di un'ulteriore aggravio del deficit commerciale americano con il resto del mondo. In particolare, le esportazioni USA a livello globale sono state pari a $2,23 trilioni, in calo del -4.8% (-$112,9 miliardi) rispetto al 2014. Meno sensibile il calo sul fronte delle importazioni dall'estero che hanno raggiunto $2,76 trilioni, inferiori di circa $89,7 miliardi (-3,1%) rispetto al 2014.

Nel complesso il deficit commerciale americano per beni e servizi ha raggiunto $531,5 miliardi ed e' cresciuto nel 2015 di ulteriori $23.2 miliardi (+4,6%). Cio' e' dovuto sia alla crescita del deficit per la voce beni (+$17,5 miliardi, +2,4%) sia alla riduzione del surplus americano per la voce servizi (-$5,7 miliardi, -2,4%).

I paesi con i quali gli USA registrano il maggiore deficit commerciale per la voce beni risultano essere la Cina ($365,7 mld), Germania ($74,2 mld), Giappone ($68,6 mld), Messico ($58,4 mld), Corea del Sud ($28,3 mld), Italia ($27,8 mld), India ($23,2 mld), Malesia ($21,5 mld), Francia ($17,6 mld), Tailandia ($17,3 mld), Canada ($14,9 mld) e Taiwan ($14,8 mld).

Per quanto riguarda i principali partners bilaterali, il 2015 registra il sorprasso da parte della Cina ($598,1 miliardi) ai danni del Canada ($575,5 miliardi) quale primo partner commerciale degli USA. Pechino e' il primo paese esportatore negli Stati Uniti ($481,9 mld) con una quota di mercato del 21,5% e il terzo mercato di sbocco dei beni americani ($116,2 mld) ed assorbe il 7,7% del totale delle esportazioni USA nel mondo. Il Canada, a sua volta, si conferma essere il primo mercato di sbocco per i beni americani ($280,3 mld) assorbendo il 18,6% del totale complessivo delle esportazioni USA. Il Messico e' il terzo partner commerciale degli Stati Uniti ($531,1 mld) ed il secondo mercato di sbocco per le merci USA ($236,4 mld), seguito dal Giappone, quarto paese sia per l'export americano ($62,5 mld) che per le importazioni ($131,1 mld). Il primo paese europeo in termini di interscambio con gli USA e' la Germania con $174,1 mld (quinto partner commerciale). L'Unione Europea nel suo insieme 'pesa' piu' della Cina con un interscambio complessivo pari a $811,1 miliardi, superando Pechino sia come fornitore ($490,6 mld) che come mercato di sbocco delle merci USA ($ 320,5 mld).

Per quanto concerne i trend geografici e merceologici, le variazioni piu' significative si registrano nell'interscambio con il Canada (-10,2% le esportazioni USA, -15% l'import americano) e con l'America centro-meridionale (-16,7% per l'export USA e -23% per le importazioni dalla regione), non solo a causa della frenata del commercio con il Brasile. Da segnalare inoltre il netto taglio delle importazioni dall'Arabia Saudita (-53,1% per complessivi $22 mld) in conseguenza della crescita dello shale oil domestico, come conferma anche il dato complessivo delle importazioni di prodotti petroliferi e derivati (-45,7%).

Nonostante la marcata svalutazione dell'euro rispetto al dollaro potesse far pensare ad effetti piu' incisivi sull'interscambio USA-UE, il 2015 si e' chiuso con un incremento delle esportazioni UE del 1% ed un calo del -1,2% delle importazioni dagli Stati Uniti. Se il commercio con il Giappone subisce una battuta d'arresto (-2,2% l'import USA, -6,4% l'export verso il Sol Levante), i dati sulla Cina, come su indicato, registrano un ulteriore peggioramento del deficit commerciale per gli USA, con una crescita delle esportazioni cinesi (+3,2%) a fronte di un calo delle esportazioni americane (-6,1%).

Circa i comparti merceologici, il calo delle esportazioni americane ha riguardato tutte le principali voci: alimenti e animali vivi (-9,9%), materiali grezzi non inclusi i carburanti (-16%), carburanti minerali e lubrificanti (-31,7%), prodotti chimici e derivati (-3,5%), macchinari e mezzi di trasporto (-3,3%), beni manufatti (-7%).

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - USA